Bollette "pazze": inseriti anche i consumi del carcere

Domenica 7 Febbraio 2021 di Federica Fant
Le bollette inviate agli utenti da Gsp contenevano voci di consumi dal carcere allo stadio del ghiaccio
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BORGO VALBELLUNA - Bollette dell’acqua gonfiate a Borgo Valbelluna.

E c’è chi alza la voce. È il caso di Vittoria Dal Piva, che segnala la questione. «Un problema che, a mio avviso, interessa tanti utenti del nostro territorio - dice la donna -. Prima delle recenti festività natalizie sono state recapitate le bollette dell’acqua della società Gsp Bim Gestione Servizi Pubblici (di cui allega la fotocopia, ndr), nella quale viene addebitata una quota fissa di 157,56 euro di spesa di utenza per una serie di voci che non mi competono». Si parla di quote per “carcere, presidio sicurezza, impianto sportivo del ghiaccio, attività diverse, sala pubblica luogo di culto – onlus, attività agricola zootecnia e altre voci”. 


RABBIA E INDIGNAZIONE
«Quando ho letto la bolletta «mi sono fatta una risata - prosgue la Dal Piva -. L‘ufficio amministrativo è andato in tilt, mi sono detta. Poi però, parlandone con altre persone, ho saputo che anche loro avevano lo stesso problema e che in giro, per questo motivo c è molta rabbia, indignazione». 
Ed effettivamente il Gsp fa sapere che l’errore è stato determinato dal nuovo software e che interessa circa 300 utenze. Metà delle quali hanno già avuto modo di risolvere il problema. Nel frattempo i documenti errati sono stati annullati e, dove è stato possibile, è stato bloccato il pagamento. Per chi lo aveva già effettuato Gsp sta inviando nuovamente la bolletta corretta con la modalità per recuperare il denaro. 


ANZIANI IN DIFFICOLTÀ
«Inizialmente ci è stato detto – ricorda Dal Piva – di telefonare, comunicando i dati della bolletta e che sarebbe stata annullata. Ciò ha suscitato ancora più rabbia e disagio – prosegue la donna -, perché quando si telefona c’è la registrazione guidata. In questo momento di pandemia mi metto nei panni degli anziani o delle persone sole e isolate, che non potendo comunicare con parenti o con l’ente preposto sono indotti a pagare senza aver ricevuto chiarimenti al proposito. A mio avviso dovrebbe essere stata la società Gsp ad inviare una lettera agli utenti spiegando l’errore e annullando l’addebito, impegnandosi a restituire immediatamente la cifra a chi ha già pagato». Sebbene con qualche settimana di ritardo, dunque, Gsp sta provvedendo ad avvisare i coinvolti nell’errore.


UNA PRESA IN GIRO
La donna dice di sentirsi «presa in giro come cliente. Pertanto ho deciso di cambiare gestore, ma mi hanno spiegato che questa società è formata dai Comuni e Provincia e non ci sono altre compagnie, questo mi ha colpito ancora di più perché avendo interpellato l’autorità comunale per sottoporre l’accaduto non mi è giunta a tutt’oggi risposta». 
 

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