Blackout a Sappada: la seggiovia si ferma e il panico dilaga

Giovedì 20 Luglio 2023
Blackout a Sappada: la seggiovia si ferma e il panico dilaga

BELLUNO - Se la sono vista brutta la decina di turisti che martedì pomeriggio dopo una giornata in quota, stavano rientrando in seggiovia dal rifugio 2000 a Sappada. Quando mancavano solo poche decine di metri alla stazione a valle, la corrente è mancata a causa del maltempo e loro sono rimasti sospesi in aria.

Dall'altoparlante fissato ai piloni l'operatore ha cercato di tranquillizzare tutti spiegando che in pochi minuti sarebbe entrato in funzione il gruppo elettrogeno a gasolio in grado dirimettere in moto l'impianto riportando tutti a terra. Il meteo però ci ha messo lo zampino per la seconda volta in pochi minuti: lassù, alla stazione di arrivo vicino al rifugio, raffiche impetuose hanno sconsigliato di far riavviare l'impianto. C'era infatti il rischio che la fune scarrucolasse facendo precipitare tutti i seggiolini. Visto che l'attesa si prolungava, uno dei turisti preocccupato per la scomoda attesa, ha chiamato il 118 che a sua volta ha fatto partire la macchina dei soccorsi. Che tuttavia non è entrata in funzione perchè poco dopo, approfittando di una pausa della bufera, l'impianto con il gruppo elettrogeno è ripartito e i turisti hanno potuto finalmente mettere piede al suolo, facendo rientrare le squadra del Soccorso alpino di Sappada che nel frattempo erano state attivate.


I SOCCORSI

Il maltempo che anche ieri ha imperversato sulla provincia anche senon con i danni del giorno prima, non ha tenuto lontani gli escursionisti dalla montagna e per il Soccorso alpino è stata un'altra giornata di intenso lavoro. Alle 10.30 circa la Centrale del 118 è stata attivata per un'escursionista che si era sentita poco bene, mentre con un gruppo percorreva il sentiero numero 10 in direzione delle Cascate di Fanes a Cortina. La 72enne di Brindisi è stata raggiunta dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore prima del Ponte Outo e, recuperata con il verricello, è stata trasportata all'ospedale di Pieve per gli approfondimenti del caso. Passate le 11 alcune persone hanno chiamato il 118, poiché si erano imbattute in una turista straniera caduta di schiena mentre portava in braccio il figlio di un anno. Il bimbo non aveva riportato conseguenze, ma la donna, che aveva sbattuto anche la testa, ha poi rifiutato l'intervento dei soccorsi per sé e ha deciso di proseguire da sola. Allo scoppio del temporale sono state numerose le richieste di aiuto. Alle 11.30 circa, una coppia, che scendeva con un bambino di un anno dal Rifigio Fodara Vedla verso Ra Stua, pur essendo vicina alla malga, come evidenziato anche dal Soccorso alpino di Cortina in contatto telefonico, ha chiesto il supporto di una squadra. I soccorritori sono partiti, salvo poi rientrare perché gli escursionisti avevano raggiunto Ra Stua. Alle 11.45 una cordata sulla Via Dallago - Menardi, Ra Gusela, colta dalla pioggia al terzo tiro ha chiesto consigli alla Centrale. Poiché gli alpinisti non riuscivano a calarsi, è partita una squadra del Soccorso alpino di Cortina, con una del Soccorso alpino di San Vito di Cadore per eventuale supporto. Passato il temporale, quando è stato possibile l'intervento dell'elicottero di Bolzano, i rocciatori hanno fatto sapere che proseguivano la scalata. Alle 12.15 delle ragazze dirette al Rifugio Boz, che si trovavano sul Passo Alvis, colte dal maltempo hanno chiamato per sapere cosa potevano fare. Allertata la Stazione di Feltre, poco dopo hanno fatto sapere che si trovavano al Rifugio.


IN FERRATA

Alle 12.20 sette persone impegnate lungo la Ferrata Tomaselli alla Cima Fanis Sud, sorprese dal temporale, hanno chiamato il 118. La Centrale ha dato loro suggerimenti su come comportarsi durante la fase di brutto tempo e per trovare riparo. Dopo poco li ha ricontattati e i sette stavano scendendo incolumi. Stessa situazione qualche minuto dopo sulla Ferrata Strobel alla Punta Fiames, dove 3 diciannovenni si trovavano sotto la pioggia. Passata la perturbazione, hanno ridisceso il tratto appena fatto e sono rientrati alla macchina. Alle 12.30 un passante che scendeva da Misurina ad Auronzo ha avvisato di essersi imbattuto in 5 ciclisti spagnoli in difficoltà per la pioggia, di averne caricati 3 in macchina, ma che altri due, padre e figlio, erano ancora per strada. Allertata la squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza di presidio sulle Tre Cime, non è stato necessario il suo intervento in quanto i due si erano ricongiunti al resto della famiglia.

Ultimo aggiornamento: 10:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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