Nato ai primi del Novecento. Le 80 bancarelle del mercato di Agordo resistono anche al Covid

Sabato 1 Maggio 2021 di Raffaella Gabrieli
Nato ai primi del Novecento. Le 80 bancarelle del mercato di Agordo resistono anche al Covid

AGORDO - Mercato di Agordo tra i fiori all'occhiello del commercio provinciale. «Nonostante i contraccolpi segnati dall'emergenza Covidà-19 - afferma l'assessore al commercio Claudio Sito - il nostro appuntamento del mercoledì mattina tiene testa.

E con un'ottantina di esercenti si rivela tra le realtà più vivaci dell'intera provincia di Belluno».


LA STORIA
Risale ai primi del Novecento l'origine di questa compra-vendita all'aperto nata in termini zootecnici e sviluppatasi poi, negli anni, in più ambiti comprendenti i settori alimentari, tessili e florovivaistico. «Il mercato che si snoda tra il Broi e il viale Sommariva - spiega l'assessore al commercio Claudio Sito - risale ai primi del Novecento quando lo scambio commerciale riguardava soprattutto il bestiame. Nei decenni, poi, si è consolidato con altri settori sino a diventare, con l'attuale ottantina di banchi, tra i principali del Bellunese dopo il capoluogo di provincia e Feltre. L'offerta è variegata tra generi alimentari, tessili e prodotti agricoli. Le postazioni sono più o meno contingentate nel senso che può subentrare qualcuno solo se viene data una disdetta: il tutto rispettando il medesimo genere merceologico». Nel corso degli ultimi anni uno dei fenomeni più frequenti è stato quello che ha visto la sostituzione di un mercataro che ha dato l'addio al proprio lavoro, soprattutto per ragioni pensionistiche, con un altro non italiano e in particolar modo cinese. Soprattutto nel settore tessile. Mentre i locali si confermano in ambito agricolo, con prodotti della terra quali ad esempio ortaggi e miele.


LA PANDEMIA
L'emergenza sanitaria, di cui di recente è ricorso il primo anniversario, ha inevitabilmente mutato lo status quo delle cose. «Da marzo dell'anno scorso ad oggi - ricorda l'assessore Sito - abbiamo cercato di confermare la normalità il più possibile. Certo che quando il Veneto si è trovato in zona rossa il mercato ha potuto esprimersi solo in termini alimentari: una decina i mercati che si sono svolti all'insegna solo di questo settore. E a questo proposito ringrazio i volontari della Protezione civile che hanno permesso di svolgere questi appuntamenti perseguendo il maggior livello possibile di sicurezza». Oggi, con la situazione pandemica sotto controllo, il mercato può tenersi nella norma. «Per Agordo - sottolinea Sito - quello del mercoledì mattina è un appuntamento importante in quanto richiama gente da tutti i paesi della vallata. Ciò significa che lavora sì il mercato ma anche, maggiormente, i negozi, i bar, i ristoranti e in generale le altre attività di Agordo». Detto ciò, la conclusione è che quella del mercato è una realtà commerciale e sociale da tutelare e preservare.

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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