Case sfitte, nel bellunese metà delle abitazioni sono vuote: il progetto per riaprirle

Giovedì 13 Aprile 2023 di Federica Fant
Case sfitte, nel bellunese metà delle abitazioni sono vuote: il progetto per riaprirle

BELLUNO - L'idea è far "rifiorire" le case sfitte, ma con le opportune garanzie per i proprietari. Sta tutto qui l'ambizioso progetto biennale "Primavera Casa" di Società Nuova, che propone ai proprietari di case non occupate in Valbelluna un affiancamento per riaprire e mettere in affitto l'immobile.

Sia per il territorio che per i proprietari è perciò in primis un'occasione economica: invece di pagare, per le seconde case inutilizzate, queste diventano lo strumento per generare una rendita personale. Ci saranno tre incontri pubblici per presentarlo, il primo già venerdì alle 18 alla sala consiliare di Cesiomaggiore.


L'IDEA
Realizzato con il sostegno della Fondazione Cariverona l'intuizione ha preso il via dalla cooperativa sociale Società Nuova, dal Consorzio turistico Dolomiti Prealpi, Isoipse impresa sociale, Acli Servizi srl, con il supporto di Odar e la consulenza tecnica e metodologica di Etifor. Il progetto è al momento patrocinato dai comuni di Sedico, Santa Giustina, Cesiomaggiore, San Gregorio nelle Alpi e Sospirolo, dove verrà attivata la fase sperimentale di progetto. «C'è una diffidenza nel mettere a disposizione un proprio bene che noi vorremmo intercettare - spiega Marco Ciociano Bottaretto direttore di Società Nuova - e cercare di accompagnare affinché ci sia una scelta dei singoli e un processo di contaminazione tra i proprietari affinché passi l'utilizzo della casa chiusa sia un'opportunità per tutti».


I DATI
«Nel Bellunese, un'abitazione su due non è occupata raccontano i proponenti -. Eppure, pare impossibile per turisti e lavoratori trovare alloggio nei nostri paesi. In Valbelluna la situazione è leggermente migliore: una casa non occupata ogni tre. I dati sono Istat, 2019. Da allora non è cambiato molto». Il progetto Primavera Casa vuole mettere in comunicazione chi le case le possiede e chi vorrebbe abitarle ovvero i lavoratori che arrivano in Valbelluna e i turisti che vengono ai piedi delle Dolomiti per esplorarne la bellezza. Si propone di coinvolgere proprietari di case sfitte e di costruire assieme a loro una nuova rete di abitazioni accoglienti, che si aprano al turismo e/o alla presenza di lavoratori da fuori Provincia. Esso «si rivolge a chi abita in zona e possiede una seconda casa poco distante spiegano i soggetti coinvolti -, a chi lavora ormai altrove e ha ereditato la casa dei genitori, a chi è emigrato da decenni e conserva, tra i suoi legami con la terra d'origine, un'abitazione magari in comproprietà». Tutte queste case vuote costano. «Costano ai proprietari, in primis - ricordano gli organizzatori - per la manutenzione, visto che le case sfitte invecchiano più velocemente; per il fisco, dall'Imu in poi; per le utenze e i costi condominiali, quando si applicano, ma costano anche ai Comuni e alle comunità che qui continuano ad abitare (lo svuotarsi dei paesi, le difficoltà ad accogliere nuovi abitanti o lavoratori, la minore attrattività turistica, il minore gettito fiscale)».


LA SPERIMENTAZIONE
In questa prima fase, sperimentale, di progetto, verranno attivati una serie di servizi di consulenza per accompagnare gli interessati a riattivare e far rivivere la propria casa vuota, e a regalare così anche al territorio una nuova occasione di crescita economica. Chi decidesse di partecipare a Primavera Casa sarà affiancato da un team con molteplici competenze, messe a disposizione nel corso di un primo incontro individuale e nelsopralluogo della casa, nella valutazione estetico-funzionale della struttura (standard di sicurezza, vademecum per affitto, consulenza di home-staging), nell'orientamento fiscale e burocratico anche nell'ottica di scegliere tra affitto di medio lungo periodo o turistico nella realizzazione di fotografie e testi professionali, in un primo posizionamento dell'annuncio e nella promozione da parte della rete di sportelli turistici territoriali. In un secondo momento, anche in base al numero di proprietari coinvolti, i partner di progetto potranno offrire servizi a pagamento per chi fosse interessato, tra i quali, a titolo di esempio: pulizie, portierato, cura del verde, traslochi, piccole manutenzioni, affiancamento amministrativo, contrattualistica. Oltre a venerdì a Cesiomaggore, il progetto verrà presentato il 20 aprile, ore 20, alla sana incontri, Polo Culturale di Sedico e mercoledì 26 aprile, ore 18, al centro Culturale di Santa Giustina.

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