LA GUERRA

Israele, truppe all'interno del Parlamento di Gaza: «Hamas ha perso il controllo della città»

Le ultime notizie in diretta oggi 13 novembre della decima guerra fra Tel Aviv e i palestinesi

Lunedì 13 Novembre 2023

Usa per pause di giorni nel contesto rilascio ostaggi

Gli Stati Uniti vorrebbero vedere pause di giorni nel conflitto a Gaza in un contesto di rilascio di ostaggi nelle mani di Hamas.

Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan, sottolineando che gli Stati Uniti stanno parlando con Israele di pause umanitarie.

Casa Bianca: ospedali vanno protetti, devono funzionare

«Abbiamo parlato con il governo israeliano e detto che non vogliamo vedere scontri a fuoco negli ospedali», che «devono essere protetti e in grado di funzionare in modo efficiente»: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan.

Israele: ostaggi in ospedale pediatrico Tantisi a Gaza City

Hamas teneva ostaggi israeliani nell'ospedale pediatrico Rantisi a Gaza City. Lo ha denunciato il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui è stato trovato un tunnel, armi, esplosivi e un'area destinata forse ad essere usata per nascondere ostaggi.

Biden a Israele: azioni meno invasive in ospedale Gaza

Il presidente americano Joe Biden ha chiesto a Israele «azioni meno invasive» contro l'ospedale di Al-Shifa a Gaza.

Hamas: se saremo distrutti, Hezbollah entrerà pienamente in guerra

Hezbollah entrerà pienamente in guerra con Israele se Hamas sarà completamente distrutta a Gaza. Lo riporta Nbc citando un membro di Hamas a Beirut. «Ora non è il momento. La linea rossa per Hezbollah è la totale distruzione della resistenza a Gaza», ha detto Ahmed Abdul Hadi con Nbc

Truppe israeliane nel Parlamento di Gaza City

Soldati israeliani della Brigati Golani sono penetrati nel Parlamento di Gaza City prendendone il controllo. Virale sui social la foto delle truppe che espongono le bandiere israeliane dietro il banco della presidenza.

Israele: «Hamas ha perso il controllo di Gaza»

«Hamas ha perso il controllo di Gaza, non ha il potere di fermare l'esercito». Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant secondo cui «i terroristi stanno fuggendo al sud e i civili stanno saccheggiando le loro basi. Non hanno più fiducia nel governo».

Quirinale, convocato Consiglio Supremo Difesa per lunedì 20

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per lunedì 20 novembre 2023 alle ore 17. L'ordine del giorno prevede un'informativa aggiornata sui conflitti in Ucraina, in Israele e nella Striscia di Gaza; sulle altre principali aree di crisi; sulla sicurezza interna ed esterna e sugli interessi globali del Paese. Inoltre, il Consiglio affronterà il tema dell'evoluzione degli scenari globali, l'architettura di sicurezza e la governance nazionale dei nuovi domini emergenti: cibernetico, spaziale, sottomarino e cognitivo.

Netanyahu a Hezbollah: stanno giocando col fuoco

«Chi pensa che può estendere gli attacchi contro le nostre forze e i nostri civili gioca con il fuoco». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu riferendosi alla situazione al confine nord di Israele ma senza nominare direttamente Hezbollah. «Al fuoco - ha aggiunto parlando in una base militare - risponderemo con un fuoco ancora maggiore. Che non ci mettano alla prova. Finora abbiamo mostrato solo una minima parte delle nostre potenzialità».

Oms: ospedale Al Shifa non funziona più

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato su X che l'ospedale Al Shifa di Gaza è rimasta senza acqua per tre giorni e «non funziona più come un ospedale». «Tragicamente, il numero di pazienti deceduti è aumentato in modo significativo», ha scritto chiedendo il cessate il fuoco immediato.

Idf: «Uccisi 21 terroristi nell'ospedale Al-Quds»

L'esercito israeliano ha eliminato «una squadra terroristica insediatasi nell'area dell'ospedale 'Al-Quds' a Gaza che dall'ingresso dell'ospedale ha sparato contro i soldati». Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che «i terroristi eliminati sono stati 21».

Idf: colpiti siti terroristici di Hezbollah

Dopo il lancio di missili dal Libano, aerei isareliani hanno colpito una serie «di postazioni e di siti terroristici di Hezbollah». Lo ha detto il portavoce militare spiegando che tra gli obiettivi ci sono «infrastrutture del terrore, depositi di armi e centri operativi di comando degli Hezbollah».

Israele vorrebbe Tony Blair coordinatore umanitario per la Striscia di Gaza

Israele vorrebbe nominare l'ex primo ministro britannico Tony Blair coordinatore umanitario per la Striscia di Gaza, allo scopo di migliorare la situazione umanitaria all'interno dell'enclave palestinese e di ridurre la pressione internazionale su Tel Aviv a causa della guerra contro Hamas. Il sito Ynet, citando alti funzionari anonimi, riferisce che il primo ministro Benjamin Netanyahu spera di sfruttare l'esperienza di Blair come ex inviato nella regione del Quartetto per il Medio Oriente per mitigare le preoccupazioni internazionali sul costo civile della campagna israeliana a Gaza. L'ufficio dell'ex leader britannico ha risposto a Ynet che «non gli è stato dato o offerto un posto», ma non ha negato direttamente alcun contatto.

Israele ha annunciato una pausa umanitaria di quattro ore nell'agglomerato urbano di Rafah

Israele ha annunciato una pausa umanitaria di quattro ore nell'agglomerato urbano di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La 'sospensione tatticà delle attività militari in quell'area è in vigore nelle ore 10-14 locali. A quanto risulta è la prima volta che Israele osserva una pausa umanitaria nel settore a sud del Wadi Gaza. Intanto, secondo la radio pubblica israeliana Kan, il valico di Rafah di transito verso l'Egitto è stato aperto per consentire l'uscita di circa 500 persone in possesso di una doppia nazionalità. Oggi è previsto l'ingresso di 85 camion di aiuti umanitari.

Hamas: "Solo scambio completo di prigionieri"

«La nostra posizione sul dossier prigionieri è stata chiara fin dall'inizio. E si riferisce ad un completo scambio di prigionieri». Lo ha detto, ripreso dai media isareliani, Osama Hamdan alto esponente di Hamas dal Libano che ha così escluso le voci su negoziati per uno scambio parziale tra ostaggi e detenuti della fazione nelle carceri israeliane. Inoltre ha spiegato che i negoziati riguardo gli ostaggi con passaporto straniero in mano di Hamas corrono in parallelo ma sono «ostacolati» da Israele.

Israele colpisce oltre il confine

Dopo il lancio di un missile anti tank dal Libano verso il villaggio israeliano di Netua, l'artiglieria israeliana sta colpendo la postazione oltre confine da dove è partito il tiro. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Almeno tre infermieri sono morti nell'ospedale Al-Shifa a Gaza

Almeno tre infermieri sono morti nell'ospedale Al-Shifa a Gaza, vicino al quale si combatte, secondo un bollettino delle Nazioni Unite ripreso dalla Bbc. Secondo l'Onu inoltre, infrastrutture vitali dell'ospedale, come la macchina per produrre ossigeno, i serbatori d'acqua e un pozzo, l'unità cardiovascolare e il reparto maternità, sono state danneggiate. 

 

Gaza, tra gli ostaggi di Hamas anche un bimbo americano di 3 anni i cui genitori sono stati uccisi

Tra i bambini presi in ostaggio da Hamas c'è anche un piccolo americano di tre anni i cui genitori sono stati uccisi negli attacchi del 7 ottobre. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota, senza fornire altri dettagli sul bambino rapito dai terroristi.

di Mauro Evangelisti

C’è una foto, inviata dall’inferno dell’ospedale al-Shifa, il più grande di Gaza, e rilanciata dalla Reuters: mostra dieci neonati che fino a qualche ora prima erano nelle incubatrici che ormai non funzionano più. I piccoli sono stesi su due lettoni e l’unica fonte di calore è un condizionatore. Un medico, il dottor Ahmed, racconta: «Ci aspettiamo di perderne sempre più, giorno per giorno». Dei 39 neonati ricoverati all’ospedale al-Shifa già tre sono morti. L’esercito dello Stato ebraico dice: «Hamas ha bloccato la fornitura di carburante all’ospedale, 300 litri. E sta impedendo l’immediata evacuazione della trentina di neonati». Il governo israeliano ha detto che è pronto a evacuare tutti i bambini. E ieri l’esercito ha aggiunto: «Stiamo organizzando l’operazione». Il direttore dell’ospedale, Mohammad Abu Salmiya; ha dichiarato: «Se Israele lo consentirà, siamo pronti a una immediata evacuazione». Unicef, Oms e Unfpa parlano di «inaccettabili attacchi agli ospedali». La Ue ha chiesto una immediata pausa umanitaria. «Ad oggi - sostiene il primo ministro Netanyahu in una intervista alla Cnn - cento pazienti sono stati evacuati dall’ospedale di al-Shifa, come abbiamo chiesto. Non c’è motivo che restino e vengano sfruttati da Hamas». E se Netanyahu dice «che l’accordo sugli ostaggi è possibile», Hamas interrompe le trattative proprio a causa della situazione all’ospedale al-Shifa.
OFFENSIVA
Da ricordare: l’Idf (forze armate israeliane) ritiene che nell’area della struttura sanitaria sia nascosto il capo militare di Hamas, Yahya Sinwar. Ma i combattimenti alle porte degli ospedali stanno causando riprovazione internazionale. Gli Usa pressano Netanyahu perché ci sia più attenzione ad evitare vittime tra civili e pazienti: il sostegno di altri Paesi e istituzioni sta diminuendo. Il consigliere per la Sicurezza Usa, Jake Sullivan: «Non vogliamo vedere battaglie negli ospedali». L’agenzia dell’Onu Unfpa ha espresso «profonda preoccupazione» per la situazione della struttura sanitaria di al-Shifa. Quest’ospedale, così come quello di al-Quds, si è fermato a causa della mancanza di carburante ed elettricità, il dottor Fadel Naim scrive che al momento c’è un unico presidio sanitario operativo a Gaza City, l’ospedale arabo al-Ahli, «qui stanno arrivando centinaia di feriti». Di fronte alle critiche crescenti sull’assedio agli ospedali, Israele ha risposto diffondendo i file delle registrazioni audio di conversazioni telefoniche tra un alto ufficiale militare e lo staff degli ospedali Shifa, Rantisi e Nasr, ai quali vengono fornite le istruzioni per l’evacuazione. Inoltre l’esercito ha spiegato di avere attivato un corridoio umanitario proprio dall’ospedale di al-Shifa con una pausa degli attacchi di sette ore per chi vuole andarsene verso Sud. Ma il caso dell’ospedale al-Shifa, dove non solo i neonati ma anche i feriti adulti continuano a morire perché ormai è impossibile curarli (ieri il Ministero della Sanità di Gaza, dunque Hamas nella sua parte politica, ha parlato di cinque vittime a causa della mancanza di elettricità), sta complicando la mediazione sugli ostaggi. Partiamo da una dichiarazione attribuita a una funzionario palestinese anonimo dall’agenzia Reuters: Hamas ha sospeso ogni trattativa sulla liberazione degli ostaggi a causa della gestione del caso dell’ospedale al-Shifa a Gaza. D’altra parte, in una intervista alla Cnn, Netanyahu aveva ripetuto la frase che ha il senso di una chiusura: «Non ci sarà alcun cessate il fuoco senza la liberazione degli ostaggi». In realtà la trattativa c’è e va avanti. La Nbc, quindi un altro network americano, citando come fonte un funzionario dell’amministrazione Biden, ha sostenuto che era imminente l’accordo sul «rilascio di 80 donne e bambini tra gli ostaggi» in cambio di donne e adolescenti palestinesi detenuti in Israele. Mancano però conferme. Netanyahu, in un’altra intervista, successiva, è apparso possibilista: «Un accordo sul rilascio di alcuni dei 239 ostaggi nelle mani di Hamas potrebbe esserci. Penso che meno dico a riguardo, più aumenterò le possibilità che si materializzi. La pressione militare è l’unica cosa che potrebbe creare un accordo». Brett McGurk, consigliere senior del presidente Biden per il Medio Oriente, sta viaggiando in Israele e altri paesi della regione per favorire il rilascio degli ostaggi.
DISTANZA
Ma ieri si è anche acuita la distanza tra il governo israeliano e gli Usa sul futuro della Striscia una volta che sarà finita la guerra e Hamas, almeno nei piani di Tel Aviv, sarà annientata. Netanyahu ha chiuso all’ipotesi di affidare la gestione del territorio all’Autorità nazionale palestinese, dunque ad Abu Mazen: «Un’autorità civile deve collaborare per raggiungere due obiettivi: uno è demilitarizzare Gaza, l’altro è deradicalizzarla. E devo dire che l’Anp ha purtroppo fallito in entrambi». Gli Usa hanno ribadito l’opposto. Sullivan: «Ci dovrebbe essere una leadership politica unificata in Cisgiordania e a Gaza». Dunque, Anp. «A lungo termine, naturalmente, la determinazione di come la Cisgiordania e Gaza sono governate dipenderà dal popolo palestinese». E gli Usa, secondo Times of Israel, hanno chiesto chiarimenti in merito alle dichiarazioni di Netanyahu in cui aveva affermato: «Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza». Non solo. Netanyahu attacca di nuovo il segretario generale dell’Onu Antonio Guteress: «Ha criticato Israele invece di quei selvaggi di Hamas». Guterres ha replicato: «Le leggi di guerra prevedono la protezione dei civili e l’esercito israeliano non lo sta facendo a Gaza. Non si possono usare le cose orribili che Hamas ha fatto per giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese».
 

Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA