Mostre, “Il cappellaio pazzo” approda a Bruxelles: vernissage il 16 luglio all'Istituto Italiano di Cultura

Mercoledì 7 Luglio 2021
Mostre, “Il cappellaio pazzo” approda a Bruxelles: vernissage il 16 luglio all'Istituto Italiano di Cultura

Il cappello sempre più irrinunciabile. Approda a Bruxelles la mostra «Il Cappellaio pazzo» di Montappone (Fermo): il vernissage della originalissima esposizione di cappelli in paglia, vera e propria eccellenza italiana, trasformati in creazioni artistiche che trascendono la loro semplice funzione di accessorio di abbigliamento, è in programma il 16 luglio all'Istituto Italiano di Cultura. L'evento è stato presentato, nella sede della Regione Marche, a Palazzo Raffaello di Ancona. «Siamo orgogliosi di patrocinare questa iniziativa perché il distretto del cappello è un'eccellenza della nostra manifattura. È la dimostrazione di come, da un piccolo territorio, possa emergere una capacità di penetrazione sui mercati nazionali e internazionali, di come si riesca a rimanere competitivi basandoci su quello che sappiamo fare - ha detto il presidente della Regione Francesco Acquaroli -.

Vantiamo un distretto con numeri eccezionali. Nonostante la crisi, continua a garantire lavoro in territori difficili, non solo assicurando occupazione, ma realizzando capolavori che ci rendono famosi in tutto il mondo. Se riusciamo a internazionalizzare i nostri prodotti, riusciamo a far capire cosa sono veramente le Marche: un territorio piccolo, ma pieno di scrigni straordinari».

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La mostra a Bruxelles «è una bellissima occasione per far conoscere l'eccellenza del nostro territorio a livello internazionale - ha osservato l'assessore alla Cultura Giorgia Latini -. Il distretto del cappello è un valore aggiunto perché crea lavoro ed economia in zone che, altrimenti, verserebbero in grande sofferenza. La mostra offre spazio alla creatività, all'estro dei nostri artigiani che portano nel mondo la tradizione marchigiana del cappello, che è anche cultura di un territorio». L'on. Mauro Lucentini (componente XIV Commissione politiche dell'Unione europea della Camera dei Deputati), ha evidenziato la necessità di «dare visibilità ai produttori del distretto del cappello: distretto piccolo che necessita di aiuto. Come sistema politico e istituzionale lo sosteniamo accompagnando la mostra a Bruxelles, progettando le infrastrutture necessarie al territorio (come la Mare-Monti che collega la costa marchigiana alle montagne), con gli emendamenti presentati per la decontribuzione fiscale del 30% e con l'emendamento scuola per i Comuni del cratere sismico». Paolo Marzialetti (presidente nazionale Settore cappello e vicepresidente Federazione italiana TessiliVari) ha sottolineato come il distretto venga «da un anno dove il settore del cappello marchigiano (che rappresenta il 70% di tutto il comparto italiano) ha perso mediamente un quarto del fatturato. Ci sono segnali positivi nel primo trimestre, soprattutto legati al segmento del lusso. Questa mostra allestita nella capitale europea è un'occasione incredibile e irripetibile di visibilità».

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Per Ferruccio Vecchi (presidente Pro Loco Montappone) la mostra è una vetrina «prestigiosa e incredibile», per il consigliere regionale Marco Marinangeli «un'occasione da sfruttare per portare l'attenzione internazionale verso il nostro distretto». Le Marche sono «un territorio italiano unico, con personaggi conosciuti a livello internazionale che, nella loro vita e nelle loro attività, hanno continuamente testimoniato attaccamento ai luoghi in cui vivevano e amicizia per i popoli come padre Ricci o l'orientalista Giuseppe Tucci: quintessenza della diplomazia, un biglietto da visita prezioso per promuovere a livello internazionale la manifattura e la cultura» ha rilevato Paolo Sabbatini, direttore Istituto italiano di cultura di Bruxelles, annunciando altre iniziative dedicate alla regione nel corso del 2021, con la partecipazione, tra gli altri di Neri Marcorè. La mostra del «Cappellaio Pazzo» è nata a Montappone nel 2003 da un'idea di Giuliano De Minicis in collaborazione con la Pro Loco cittadina. Nel corso degli anni, oltre ai maestri cappellai del distretto del cappello di Montappone e Massa Fermana, numerosi artisti si sono cimentati nella creazione di «Cappelli Pazzi», consentendo così alla collezione di ampliarsi fino a comprendere a oggi oltre 120 opere, espressione di sapere artigianale. La mostra è stata anche in passato a Parigi e a Graz, riscuotendo grandi consensi. Il distretto del cappello fermano-maceratese ha un indotto che conta circa 90 imprese, 1.500 addetti e un fatturato di 80 milioni di euro. 

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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