I bisogni dei bambini e quelli dei cani: ci vuole buon senso ma anche rispetto. Da parte di tutti. Turisti e non

Venerdì 2 Settembre 2022
I bisogni dei bambini e quelli dei cani: ci vuole buon senso ma anche rispetto. Da parte di tutti. Turisti e non
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Egregio direttore,
leggevo in questi giorni su il Gazzettino la polemica inerente al bambino che faceva la pipi nel centro di Venezia dovuta a un bisogno impellente. Mi chiedo e le chiedo: a questo punto a tutti i cani che ci sono a Venezia metteremo un pannolone? Non voglio essere frainteso e assolutamente non ho nulla contro i cani. Ma quello che manca a mio avviso a volte è il buonsenso.
Alessio Gallina


Caro lettore,
un bimbo che fa la pipì per strada non è uno scandalo e non è necessariamente neppure una dimostrazione di maleducazione: in qualche caso è semplicemente una necessità improrogabile a cui non si è in grado di far fronte diversamente. Può succedere. Ma il buon senso sta anche nel comprendere dove ci si trova e dove è opportuno far espletare al proprio pargolo i suoi pur comprensibili bisogni: la piazza più famosa del mondo e la piazzola di un'autostrada o di un parco pubblico non sono esattamente la stessa cosa. Il buon senso sta anche nel capire che non esistiamo solo noi, che il proprio comportamento potrebbe essere adottato da molti altri e che neppure ai bambini tutto può essere concesso. La polemica innescata dalla foto sull'incolpevole bambino che, guidato alla mamma, fa la pipì in Piazza San Marco (area dove peraltro non mancano bar dotati di servizi igienici) non sarebbe probabilmente nata se non fosse stata preceduta da centinaia di altri episodi che dimostrano lo scarso rispetto di tanti per una città straordinariamente bella ma anche straordinariamente delicata e sottoposta a una pressione turistica a volte insostenibile. La pipì di quel bimbo è stata considerata come l'ennesimo sfregio a un palcoscenico cittadino unico diventato, ahinoi, teatro di gesta di ogni tipo, talvolta generate da esibizionismo (come la recente bravata dei surfisti sul Canale grande) in altri casi determinate da noncuranza o da assenza di rispetto per una realtà così particolare. Possiamo comprendere il disagio di una mamma alle prese con un bambino impaziente e magari piangente, ma dobbiamo anche pretendere che chi arriva a Venezia abbia adeguata consapevolezza e considerazione del luogo in cui si trova. Quanto ai bisogni dei cani prima di pensare ai pannoloni, sarebbe bene riuscire a convincere tutti i proprietari (e in questo caso non parliamo solo di turisti) a dotarsi di sacchetto e guanti per raccogliere quelli prodotti dalle loro bestiole. Percorrendo le calli e i campi di Venezia mi pare che, da questo punto di vista, ci sia ancora molta strada da fare. E da ripulire.
 

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