A Faenza la rabbia degli sfollati: «Avvisati solo all'ultimo momento»

Giovedì 4 Maggio 2023 di Mauro Evangelisti e Paolo Ricci Bitti, inviati a Faenza e Castel Bolognese
A Faenza la rabbia degli sfollati «Avvisati solo all'ultimo momento»

dai nostri inviati
FAENZA Il cane Chusky l'ha seguita, coraggioso, sulla barca dei vigili del fuoco. Il marito e la figlia di 11 anni arrivano nel viaggio successivo, attraversando il lago che l'alluvione ha formato, all'improvviso nella notte, nel quartiere Borgo di Faenza. Sono già le 4 del pomeriggio. In 200 sono stati evacuati dalle loro case, grazie alle imbarcazioni dei vigili del fuoco, mentre vicino, dall'altra parte dell'argine, il fiume Lamone è ancora minaccioso. Stefania Castiglia, originaria di Roma, racconta quando finalmente sbarcano anche il marito Roberto Valtancoli e la figlia Emma: «Ci è andata bene, anche se abbiamo perso tutto, a partire dalle nostre auto. Sono in ansia perché in casa sono rimasti i nostri due gatti e il criceto, sia pure in sicurezza. Speriamo di potere andare a recuperarli. Quando martedì sera siamo andati dormire, sapevamo che c'era un allerta maltempo, ma uno come tanti, non c'era preoccupazione». Il sindaco di Faenza aveva scritto su Fb di non uscire di casa. «E noi non siamo usciti. Ma attorno alle 3.30 è venuto un signore a suonare il campanello, ci ha urlato di correre ai piani alti e di fare in fretta. Sarebbero tornati successivamente a portarci in salvo, ha aggiunto. Io ho cercato di recuperare più oggetti possibile dal piano terra. Ma a un certo punto ho visto l'acqua entrare in casa. Prima lenta, poi cresceva velocissima. Sono corsa su, insieme a mio marito, mia figlia, cani, gatti. E lì siamo rimasti tutta la notte, mentre il quartiere si allagava». In trappola, centinaia di persone sono restate per ore in attesa di essere portate al sicuro. Assediate dal fiume. Senza corrente elettrica, senza gas. E paradossalmente senza acqua. «Il fiume ha sfondato l'argine» spiega un funzionario dei vigili del fuoco di Ravenna, Claudio Randi, che sta organizzando l'operazione di evacuazione. Per primi sono stati portati via gli anziani e chi ha problemi di mobilità.
I SOCCORSI
Vengono imbracati e calati dai balconi fino ai canotti dei vigili del fuoco. C'è chi non voleva abbandonare la propria casa. «Poi hanno capito che lì, in quelle condizioni, non potevano restare» spiega Randi. Due cittadini, con una canoa chiesta in prestito a un amico, sono arrivati per aiutare, navigando in mezzo alle case.
Wilmer Dalla Vecchia è il titolare di una impresa edile sommersa dall'acqua. Scuote la testa: «Nessuno ci ha avvertito, nessuno ci ha detto di portare al sicuro macchinari e mezzi, noi abbiamo almeno 150mila euro di danni. Eppure il Comune conosceva la gravità della situazione tanto che aveva preparato i letti al Palasport. Ma che senso ha diffondere solo un allarme molto generico su Fb? E la fortuna ha voluto che in questo quartiere al piano terra ci sono imprese o negozi, le abitazioni sono ai piani rialzati. Altrimenti sarebbe andata molto peggio». Una signora anziana che abita invece proprio al piano terra, ma dove l'acqua è bassa, prova a rimediare all'allagamento della sua abitazione con un piccolo secchio, impresa disperata. Iglise Rambelli («il mio nome di battesimo viene da Cime Tempestose»), 75 anni, insieme alla moglie si affaccia dalla porta della sua casa. È un miracolato: l'acqua si è fermata pochi centimetri prima. Racconta: «Il fiume Lamone è lì, lo vedete, ma in questa zona una alluvione come questa non c'è mai stata. È stato tutto improvviso, questa mattina ci siamo svegliati e abbiamo trovato l'acqua alla porta. È successo perché il fiume non viene più pulito». Lo dicono in molti a Faenza: la pioggia è stata tanta, ma se il fiume fosse stato pulito costantemente non ci sarebbero stati problemi. Dicono che l'argine si sia rotto all'altezza di Marzeno, dove l'omonimo torrente confluisce nel fiume Lamone. E anche il ponte di Ceparano è crollato. «Nessuno ci ha avvertito - conferma Stefania Castiglia - solo una mail dalla scuola per dirci che lezioni erano sospese». Faenza è un città di 60mila abitanti, ieri alla stazione ferroviaria c'erano migliaia di passeggeri bloccati perché si sono fermati i collegamenti con Forlì e Rimini, un inferno. Di fatto la dorsale adriatica verso Bologna è stata spezzata.
 

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