Maltempo Emilia Romagna, torna l'incubo alluvioni, due morti in Romagna, migliaia di sfollati: «Ora c'è il rischio frane»

Le vittime a Fontanelice e a Castel Bolognese, via Emilia bloccata, situazione critica a Faenza

Giovedì 4 Maggio 2023 di Mauro Evangelisti e Paolo Ricci Bitti, inviati a Faenza e Castel Bolognese
Torna l'incubo alluvioni, due morti in Romagna, migliaia di sfollati: «Ora c'è il rischio frane»

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dai nostri inviati
CASTEL BOLOGNESE (Ravenna) Emilia-Romagna in ginocchio a causa del maltempo, tra alluvioni e frane.

Colpita soprattutto la Romagna con le province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena. Due le vittime. Cinquemila evacuati, strade impercorribili, sospesa la circolazione sulla via Emilia. Traffico ferroviario in tilt, con migliaia di passeggeri in trappola nelle stazioni di Forlì e Faenza. Spiega il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio: «In 36 ore sono caduti 140 millimetri d'acqua (con punte di 200, ndr), un valore molto importante su un territorio reso impermeabile dalla siccità. E ora il rischio sono le frane». 


IL DECRETO
Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, il ministro Nello Musumeci ha firmato il decreto di mobilitazione straordinaria, mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella ha chiamato il presidente Stefano Bonaccini, che ha richiesto al governo lo stato di emergenza nazionale. «Abbiamo assistito a un'ondata di maltempo senza precedenti» ha spiegato Bonaccini. Allerta rossa anche per oggi, 13 i fiumi sotto osservazione.

LE DIRETTE

Dall'argine del Senio di Paolo Ricci Bitti

Dalla via Emilia a Castel Bolognese di Paolo Ricci Bitti

La situazione in Romagna di Mauro Evangelisti

Romagna, rischio evacuazione per migliaia di abitazioni di Mauro Evangelisti

«Nelle ultime ore di martedì, sotto una pioggia che Dio la mandava, abbiamo suonato i campanelli di tutte la case lungo il Senio attorno a Castel Bolognese, abbiamo tirato giù da letto centinaia di persone, le abbiamo spinte ad andare nei piani alti delle case. In tanti non è che l'abbiano presa bene, quella sveglia in piena notte, li capisco, ma poi quelle persone ci hanno ringraziato: fra le 2 e 3 di mercoledì il Senio ha rotto a Biancanigo e tutto è finito sott'acqua, tutto, fino alla via Emilia e fino alla ferrovia. Un disastro, bisogna tornare al 1966 per ricordare un'altra piena così». I volontari della protezione civile sono coperti di fango, scavano, piazzano sacchetti di sabbia, mettono in azione pompe idrovore con l'aiuto dei vigili del fuoco: vale per tutta la Romagna, da Imola a gran parte del Ravennate, con allagamenti anche in centro a Bologna e nelle sue campagne. Molti Comuni hanno deciso di tenere chiuse le scuole.

 

Per due pensionati non c'è stato nulla da fare: Enrico Rivola, 78 anni, è morto nella notte a Fontanelice, comprensorio di Imola, vallata del Santerno. La vecchia casa colonica assai fuori mano, non lontano da Monte Battaglia dove passava la linea Gotica, è stata spazzata via da detriti e fango, una delle centinaia di frane che isolano frazioni e che nei prossimi giorni rischiano di moltiplicarsi.

La seconda vittima, Remo Bianconcini, aveva 85 anni, abitava a Castel Bolognese e ieri mattina, nonostante le transenne, ha risalito in bicicletta via Biancanigo per cercare il proprio cane. Il cadavere, tra frutteti di pesche, albicocche e kiwi coperti fino alle foglie più alte, è stato recuperato nei pressi della chiesa di San Pietro che ieri sembrava una pieve veneziana. «L'elicottero per tirare su quel poveretto si è posato lì - indica una donna con due bambini sul balcone al primo piano, sotto i loro piedi tre metri d'acqua - stiamo bene, ma siamo senz'acqua e senza corrente: ci verranno a prendere con una jeep o un gommone».

Intanto la via Emilia era stata bloccata dalle acque del fiume Senio, fermati anche i treni fra Bologna e Rimini e Ferrara. Un pandemonio, a quell'ora, per decine di migliaia di pendolari. Uno stop ai convogli della dorsale adriatica dalle pesanti conseguenze.

La circolazione sulla consolare Emilia è stata spezzata in due a Castel Bolognese, 10mila abitanti, proprio davanti alle Cupole, un discoteca-balera che da 52 anni conoscono tutti: tre cupole argentee che sembrano una base lunare, ora allagata. Ci hanno cantato tutti i big della musica italiana, pure Laura Pausini, nata e cresciuta nella "bassa" a Solarolo, a due passi, un altro paese ravennate finito sott'acqua, prima di trasferirsi dall'altra parte della via Emilia, sempre a Castel Bolognese.

Quel tratto, adesso sommerso, della Statale e il Senio, adesso in piena, sono da duemila anni  nevralgici per i collegamenti: il primo ponte sul Senio sulla via Emilia, nei pressi della zona finita ora sott'acqua, lo costruirono i romani, poi le battaglie fra i guelfi e i ghibellini fino ai combattimenti sulla Linea Gotica nell'inverno '44/'45.


Altro colpo alla viabilità la chiusura a metà mattina dell'Adriatica, la statale 16: per i veicoli, soprattutto quelli pesanti, non restavano che l'autostrada A14 e l'E45. Gli evacuati in tutta la Romagna hanno superato quota 5mila, fra i quali oltre 500 non potranno tornare a casa per chissà quanto tempo. I sindaci, a cominciare da quello di Faenza, hanno messo a disposizione i palazzetti dello sport. Frutteti e vigneti sono sommersi e pure il raccolto dell'orzo è compromesso. Faenza, Conselice, Bagnacavallo, Massa Lombarda, la "bassa" imolese e quella bolognese: tutto sott'acqua.

Decine le frazioni isolate, sfollata anche la comunità Il Sorriso di Fontanelice e i suoi giovani che lottano per lasciare la tossicodipedenza. 

Il cambio di scenario


I corsi d'acqua (Senio, Lamone, Sillaro, Santerno) fino all'altro ieri boccheggiavano in fondo agli alvei ombreggiati dagli alti argini: in poche ore sono straripati favoriti anche dalla miriade di tane di nutrie e di istrici che scavano tunnel che andrebbero tuttavia tappati, giusto per ricordare il tema della manutenzione delle rive. La rottura dell'argine del Sillaro, nel Bolognese, è una di quelle classiche facilitate dalle nutrie: la tana si trasforma in un fontanazzo, il terreno viene portato via dall'impeto dell'acqua, l'argine crolla.

In azione nel Ravennate, coordinati dal prefetto Castrese De Rosa, centinaia di vigili del fuoco anche dal Veneto, carabinieri, poliziotti, tecnici e volontari della protezione civile.


Mauro Evangelisti e Paolo Ricci Bitti

 

Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 17:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA