La drammatica situazione che sta vivendo Rita Bonaccorso in Schillaci di certo non riscuote la solidarietà e l'empatia del suo ex marito. L'attaccante della Juve e della nazionale italiana a cavallo tra gli anni '80 e '90, infatti, della propria ex non vuole sapere niente, e lo fa chiaramente intendere in un'intervista a La Repubblica.
Rita Bonaccorso era stata sfrattata dalla villa dove viveva insieme ai figli avuti da Totò a causa della condanna definitiva che pende su di lei dall'ottobre dello scorso anno. La donna si è sempre ritenuta innocente, vittima di altre persone, nella vicenda dei debiti nei confronti di un fornitore di gioielli in quanto socia apparente di una gioielleria di Palermo. Non potendo pagare quei debiti, le è stato confiscato tutto, anche la casa dove viveva e dove ha lottato fino all'ultimo, minacciando anche di demolirla o di farla esplodere per evitare lo sfratto.
Una volta portata via dalla villa, Rita ha deciso di dormire in tenda proprio nel piazzale antistante l'edificio. Il suo ex marito, però, non prova compassione per lei. «I tormenti della mia vita personale mi perseguitavano anche sul campo. Non bastavano i tanti cori e insulti come 'terrone', 'mafioso', 'ladro di gomme'. In tutti gli stadi d'Italia, per colpa sua, mi urlavano 'cornuto'. Ricordo benissimo il gossip, le malignità, le telefonate ricevute dopo l'incidente di Lentini, che stava correndo per andare da lei» - spiega il bomber delle 'Notti Magiche' - «Per colpa sua persi anche la Juventus: il club non voleva che ci separassimo, non se ne parlò mai esplicitamente ma le persone intelligenti agiscono per mandarti dei segnali chiarissimi. E quel segnale chiarissimo fu l'ingaggio di Vialli dalla Sampdoria».
Ultimo aggiornamento: 19:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA Rita Bonaccorso era stata sfrattata dalla villa dove viveva insieme ai figli avuti da Totò a causa della condanna definitiva che pende su di lei dall'ottobre dello scorso anno. La donna si è sempre ritenuta innocente, vittima di altre persone, nella vicenda dei debiti nei confronti di un fornitore di gioielli in quanto socia apparente di una gioielleria di Palermo. Non potendo pagare quei debiti, le è stato confiscato tutto, anche la casa dove viveva e dove ha lottato fino all'ultimo, minacciando anche di demolirla o di farla esplodere per evitare lo sfratto.
Una volta portata via dalla villa, Rita ha deciso di dormire in tenda proprio nel piazzale antistante l'edificio. Il suo ex marito, però, non prova compassione per lei. «I tormenti della mia vita personale mi perseguitavano anche sul campo. Non bastavano i tanti cori e insulti come 'terrone', 'mafioso', 'ladro di gomme'. In tutti gli stadi d'Italia, per colpa sua, mi urlavano 'cornuto'. Ricordo benissimo il gossip, le malignità, le telefonate ricevute dopo l'incidente di Lentini, che stava correndo per andare da lei» - spiega il bomber delle 'Notti Magiche' - «Per colpa sua persi anche la Juventus: il club non voleva che ci separassimo, non se ne parlò mai esplicitamente ma le persone intelligenti agiscono per mandarti dei segnali chiarissimi. E quel segnale chiarissimo fu l'ingaggio di Vialli dalla Sampdoria».
