Matteo Messina Denaro è stato un arresto storico, che ha depennato un nome di peso dalla lista dei ricercati di massima pericolosità in Italia. Ma non è l'ultimo. Nel "programma speciale di ricerca" del gruppo interforze rimangono ancora alcuni nomi di primissimo rilievo che hanno fatto perdere le proprie tracce e sono ricercati a livello internazionale. Si tratta del sardo Attilio Cubeddu appartenente all'Anonima sequestri latitante dal 1997, Giovanni Motisi, palermitano ricercato, Renato Cinquegranella (camorra) e Pasquale Bonavota (’ndrangheta).
Attilio Cubeddu
Attilio Cubeddu è nato il 2 marzo 1947 a Arzana (Nuoro), fece parte dell'anonima sequestri ed è ricercato per omicidio, sequestro di persona e lesioni gravissime.
Cattura di Matteo Messina Denaro, la regia del generale di Sant'Elia Fiumerapido
Giovanni Motisi
Giovanni Motisi, nato il primo gennaio 1959 a Palermo, è considerato capo del clan Motisi (Cosa Nostra). Dopo l'arresto di Messina Denaro è considerato il latitante più pericoloso d'Italia. Killer di fiducia di Totò Riina, secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Calogero Ganci. Ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso, dal 2002 per strage deve scontare la pena dell’ergastolo.
Renato Cinquegranella
Renato Cinquegranella (camorra), nato il 15 maggio 1949 a Napoli, ricercato dal 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro.
Matteo Messina Denaro, l'audio esclusivo dopo l'arresto: «L'ho detto, sono Matteo Messina Denaro»
Pasquale Bonavota
Infine Pasquale Bonavota (’ndrangheta), nato nel 1974 a Vibo Valentia è ricercato dal 2018 per “associazione di tipo mafioso” e “omicidio aggravato in concorso”. È considerato uno dei capi della ‘ndrina Bonavota, cosca mafiosa della ‘ndrangheta calabrese proveniente dal comune di Sant’Onofrio, cone sponenti anche in Piemonte e a Roma che si occupa principalmente di estorsione, usura, traffico di droga e riciclaggio.
Dopo lo scioglimento del Comune di Sant'Onofrio nel 2018 per infiltrazione mafiosa e l'arresto del "capofamiglia" Domenico Bonavota si sono susseguite altre tre operazioni di polizia contro il clan dal 2010 al 2020. Pasquale Bonavota è riuscito sempre a scampare e dal 2018 è ricercato per associazione mafiosa e omicidio aggravato in concorso.