Femminicidio ad Andria, uccide la moglie a coltellate davanti al figlio e chiama il 118: «Sono stato io». La collega: tra loro le cose andavano male

Avrebbe chiamato il 118 dicendo: «Ho ucciso mia moglie»

Martedì 28 Novembre 2023
Femminicidio ad Andria, uccide la moglie e chiama il 118: «Sono stato io». Gli operatori: «Abbiamo sentito le urla dei bambini»

Femminicidio Andria. Una donna di 42 anni è stata uccisa nel pomeriggio dal marito ad Andria, in rimessaggio di un'area rurale della città. L'ha colpita più volte all'addome e al torace con un coltello.

Poi ha chiamato il 118 e ha detto: «Ho ucciso mia moglie». L'ennesimo omicidio di una donna per mano del marito si è consumato ad Andria, nel nord Barese, nella casa in cui la coppia viveva con i due figli di 6 e 11 anni, all'interno di un rimessaggio. I figli avrebbero assistito all'omicidio.

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Il killer

La vittima, Vincenza Angrisano, aveva 42 anni e lavorava nelle vendite di prodotti per la casa. Suo marito, Luigi Leonetti, poco più grande di lei, lavorava come guardiano nel rimessaggio che si trova a ridosso della strada provinciale 231, a tre chilometri dal centro cittadino.

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La telefonata

Quando gli operatori sanitari hanno risposto alla telefonata del marito, hanno sentito anche urla di bambini e hanno avvertito subito i carabinieri che indagano sull'accaduto coordinati dalla Procura di Trani. Lenoetti è stato trattenuto in caserma.

 

 

La ricostruzione

L'omicidio, secondo quanto si apprende, sarebbe avvenuto davanti al figlio della coppia nei pressi della ex statale 98 a pochi chilometri da Andria. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Sarebbe stata accoltellata a morte al culmine di una lite. Sul posto, oltre ai carabinieri che con i colleghi della sezione investigativa scientifica stanno svolgendo i rilievi, è appena arrivato il capo della Procura di Trani, Renato Nitti.

 

L'arma del delitto

Sarebbe stata accoltellata a morte al culmine di una lite la donna di 42 anni uccisa nel pomeriggio di oggi ad Andria dal marito. L'uomo si trova nella caserma dei carabinieri. È stato lui a chiamare il 118 e a confessare di aver ucciso la donna. Secondo quanto si apprende l'omicidio sarebbe avvenuto davanti a uno dei due figli minori della coppia. Sul posto, oltre ai carabinieri che con i colleghi della sezione investigativa scientifica stanno svolgendo i rilievi, è appena arrivato il capo della Procura di Trani, Renato Nitti.

 

La vittima

Si chiamava Vincenza Angrisano la 42enne uccisa a coltellate dal marito ad Andria. Il marito si chiama Luigi Leonetti, ed è il guardiano del rimessaggio dove si trova l'abitazione in cui la coppia viveva con i figli minorenni.

 

Il racconto

«Ultimamente tra loro due le cose non andavano bene, lei voleva cambiare casa. Lui la trattava male». Lo ha detto una collega di Vincenza Angrisano, uccisa dal marito Luigi Leonetti. L'uomo, di qualche anno più grande della moglie, si trova nella caserma dei carabinieri. «Era la mia responsabile e quando ho saputo che era stata accoltellata a morte sono voluta venire qui per capire se davvero fosse lei», ha aggiunto la collega della vittima che ha raggiunto l'abitazione in cui è avvenuto il delitto e che si trova a ridosso della provinciale 231, a tre chilometri dal centro cittadino.

 

L'appello

«Quanto accaduto ad Andria - commenta l'assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone - con l'ennesima donna uccisa dal marito all'interno della sua abitazione, ci addolora immensamente. Una famiglia distrutta e un'altra vita spezzata. Un femminicidio compiuto a tre giorni dalla giornata internazionale per il contrasto alla violenza sulle donne, in cui tanta è stata l'attenzione su questo fenomeno e alta è stata la partecipazione a cortei e manifestazioni. Tutto questo non basta. Continueremo a confrontarci con le responsabili dei centri antiviolenza per capire come poter agire per essere ancora più incisivi».

 

L'arma

È stata trovata e sequestrata l'arma bianca con cui, nel pomeriggio di oggi ad Andria, Luigi Leonetti avrebbe ucciso sua moglie, Vincenza Angrisano di 42 anni. Saranno gli accertamenti disposti dalla Procura di Trani a confermare che si tratti di quella usata per il delitto. All'arrivo dei carabinieri, l'uomo era in casa: prima di essere portato in caserma, avrebbe farfugliato alcune parole e assistito ai rilievi svolti dai militari della sezione investigativa scientifica che hanno scandagliato l'appartamento che si trova lontano dal centro abitato della città. Lì la coppia viveva da quando l'uomo aveva deciso di sostituire il fratello come custode del rimessaggio attiguo all'appartamento. Il corpo della vittima, che era responsabile della sezione territoriale di una azienda che si occupa di prodotti per la casa, era in cucina con diverse ferite ad addome e torace. Al suo arrivo il personale del 118 ha solo potuto constatarne il decesso. A chiamare i soccorsi è stato l'uomo che avrebbe confessato di aver ammazzato la moglie. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti e nelle prossime ore potrebbe essere formalizzato il fermo per omicidio.

La rabbia della famiglia della vittima

«Ci ha rovinato la vita. È la nostra vergogna», ha detto uno dei sette fratelli dell'uomo che con la moglie e un altro fratello ha raggiunto l'abitazione. «Mi ha telefonato ma non ho risposto perché stavo lavorando. Chissà se l'aveva già uccisa», ha dichiarato l'altro fratello. «Siamo preoccupati per i bambini», ha aggiunto la zia dei piccoli che hanno 6 e 11 anni e che erano in casa quando la loro mamma è stata uccisa. Ad assisterli la psicologa del centro traumi della Asl Bat. Il corpo della donna è a disposizione della autorità giudiziaria. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Francesco Chiechi.

Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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