Cento risparmiatori truffati, sequestrati beni per 1,5 milioni. L'indagato padovano: «Io estraneo»

Giovedì 28 Maggio 2020 di Lorena Levorato
Cento risparmiatori truffati, sequestrati beni per 1,5 milioni. L'indagato padovano: «Io estraneo»
VIGONZA - Oltre un centinaio di risparmiatori truffati da tre persone appartenenti a un’associazione a che si occupava della raccolta e della gestione di risparmi, e della vendita di strumenti finanziari fasulli a struttura piramidale. Nei loro confronti ieri mattina è stato eseguito, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 1.500.000 euro. Sono accusati di truffa aggravata nei confronti di vittime sparse per l intero territorio nazionale. Tra gli indagati appare anche un padovano, Andrea Napoli, residente a Noventa, ma attivo con la sua società a Vigonza, la Cassa Assistenza Salva, dove la guardia di finanza di Padova, guidata dal colonnello Fabio Dametto, ha eseguito delle perquisizioni. Napoli era stato anche il nome di spicco come candidato sindaco di Forza Italia nel 2016  per le Comunali di Noventa.
 
LE MODALITÀ
Le vittime consegnavano somme di denaro dietro la prospettiva di un reinvestimento in fondi di risparmio con tassi di interesse particolarmente allettanti anche fino al 40%. Sono oltre un centinaio i risparmiatori, in tutta Italia, rimasti vittime del cospicuo raggiro finanziario messo in piedi da un’associazione che si occupava di raccolta e gestione di risparmi e della vendita di strumenti finanziari attraverso il ben collaudato meccanismo del sistema piramidale dello schema Ponzi. L’obiettivo del raggiro è accumulare soldi in poco tempo, prospettando ai malcapitati investitori un rendimento proporzionale alla capacità di reclutamento di nuovi sottoscrittori dei piani di investimento, promettendo interessi allettanti. Carpita la fiducia degli investitori, il truffatore paga piccole somme per convincere le vittime della bontà dell’affare, trattenendo per sé gran parte delle somme investite per poi sparire con l’intero bottino.

UN ASSICURATORE PADOVANO
Tra gli indagati per truffa, ricettazione e a ssociazione a delinquere, compare anche il nome dell’assicuratore padovano Andrea Napoli, 47 anni, titolare della Salva Sms, Società di Mutuo Soccorso. Per tranquillizzare i risparmiatori truffati, gli indagati avrebbero fatto stipulare polizze assicurative fittizie a garanzia degli investimenti, incoraggiando i potenziali clienti a stipulare altri contratti di partecipazione all’interno di strutture piramidali, tra le quali i networks «Adamax», «Unetenet», «TelexFree» e «Lirbertagià», gestiti da Caridi.
 Per tutti gli indagati, la Procura aveva chiesto l’arresto ma il gip Stefania Rachele, pur riconoscendo la gravità indiziaria, non lo ha disposto per mancanza di esigenze cautelari. Il giudice per le indagini preliminari ha invece ordinato il sequestro dei beni, finalizzato alla confisca. 

L’OPERAZIONE
Ieri mattina nella sede della Salva di Vigonza è stata eseguita una perquisizione da parte delle Fiamme Gialle, che hanno controllato anche la casa dell’indagato. Napoli assicura che l’indagine e la perquisizione sono piombate come un proverbiale fulmine a ciel sereno: «Sono parte lesa e vittima di una truffa a mia volta. Sono totalmente estraneo a questa vicenda» ha precisato velocemente. 
Anche il legale di Napoli, Fabio Pinelli, ha evidenziato che «con riferimento al coinvolgimento del mio cliente nella vicenda che ha interessato Pasquale Caridi, preciso la sua assoluta estraneità ai fatti in questione. Si tratta di vicende accadute molti anni fa e nelle quali a sua volta Andrea Napoli è persona offesa dal reato, perché coinvolto truffaldinamente da Caridi nella propria attività, della quale era completamente all’oscuro. In ogni caso, spiegheremo con immediatezza all’Autorità Giudiziaria la sua posizione e il suo coinvolgimento nei fatti».


(nella foto Andrea Napoli)
Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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