Momento solenne, sottolineato dalla presenza di altissime autorità nel museo di Arti Applicate e Decorative di Mosca, e una presenza italiana prestigiosa per l’inaugurazione della Mostra “60 anni di Made in Italy”, promossa - sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Russia - dall’Istituto Italiano di Cultura . Con la direttrice del Museo , Elena Titova, il Ministro Consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, Guido De Sanctis, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Mosca, Olga Strada, oltre alle curatrici della Mostra , Fiorella Galgano e Alessia Tota Obbiettivo dell’iniziativa la diffusine non solo dello stile e del gusto italiano ma anche la cultura estetica che attraverso la moda l’Italia ha contribuito a formare in Europa e nel mondo.
Più di cinquanta pezzi d’autore, abiti e accessori firmati dalle griffes più famose di questi ultimi sessant’anni hanno parlato il linguaggio di un’eleganza che oggi suona quasi come racconto di una cultura classica che non vorrebbe scomparire ma che il nuovo corso della bellezza, democratizzata con cedimenti prima mai immaginati, fa apparire come opere classiche da ammirare e studiare senza tentare contrapposizioni o riferimenti. In sequenza sono esposti abiti indossati nei più famosi red carpet da dive, celebri top model, abiti iconici creati per il cinema internazionale, modelli applauditi nel corso di grandi indimenticabili sfilate. Il meglio della produzione italiana d’Alta Moda racconta 60 anni di creatività con la firma di stilisti eccellenti tra i quali Renato Balestra, con l’irrinunciabile blu eletto colore bandiera per la sua moda. Raffaella Curiel, la signora dell’eleganza “ milanese e la sua predilezione per una moda metropolitana che ha regalato i più bei tailleurs come chiave di lettura per la moda femminile. Marella Ferrera, una stilista siciliana che ha scavato nella cultura estetica della sua isola raccogliendo i suggerimenti più suggestivi riportati in abiti e proposte moda superbe. Fendi, presente nell’esposizione con uno splendido scialle di seta grigia bordato interamente di fiori di zibellino grigi e rosa. Le sorelle Fontana, Egon von Furstenberg e la sua moda orgogliosamente essenziale. Non potevano mancare i pigiama palazzo di Irene Galitzine, Lancetti, Gai Mattiolo, Marras e le sue intuizioni di “costume” esaltanti una Sardegna colta e sconosciuta. Grandi firme come Fausto Sarli e la sua moda creativa, Franco Ciambella, Roberto Capucci, maestro di alta sartoria d’arte, Shubert, Valentino e alcuni pezzi d’epoca di Bonfanti (prestati dall’archivio di Isabella Rossini). Per il pret-à-porter italiano di questi ultimi sessant’anni presenti nella Mostra del Museo moscovita abiti di Giorgio Armani (un tailleurs da gran sera che racconta tutta la filosofia di eleganza del grande maestro), Emilio Pucci, Laura Biagiotti, Roberta di Camerino ( nella mostra si propone con la famosissima borsa “Bagonghi” portata da Grace Kelly nella foto di copertina di un numero de “L’Europeo”) , Cavalli, Coveri, Dolce & Gabbana, Etro, Salvatore Ferragamo, Gianfranco Ferrè ( ovvero l’architettura affidata al tessuto) , Gucci, Krizia, Max Mara, Missoni, Moschino (e la sua moda irridente intrisa di saporosa ironia). Scervino, Prada, Pajaro, Versace. Non solo moda femminile a Mosca, ma una presenza ambita come Brioni affidata anche alla presentazione di un libro sul famoso sarto italiano a cura della figlia, Gigliola Savini.
Una storia completa del gusto italiano, non solo del modo di vestire ma del modo di vivere attraverso forme, volumi, dettagli, colori che con questa importante rassegna possono considerarsi il “ libro della moda di questi ultimi sessant’anni di vissuto.
L’esposizione resterà aperta al pubblico nel museo moscovita fino al prossimo 15 settembre.
Ultimo aggiornamento: 16:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi