La moda ha un suo linguaggio che tiene conto solo superficialmente dell’opportunità e del mercato. In realtà è il contrario perchè - lo vediamo tutti i giorni, spesso, spessissimo, quasi sempre - è lei, la moda, che stabilisce cosa va e cosa non va, cosa è bello e cosa non lo è . La moda è un imperatore, un dittatore che finge di essere al servizio del gusto corrente. Gli esempi sono sotto gli occhi di tuti. Prendiamo il caso di Prada che ha creato un linguaggio sociale oltre che una tendenza. Nello stesso tempo altri - che proponevano a loro volta tendenze opposte nella corsa del “chi vince vince”. E bisogna dire che gli stilisti sono diventati diligenti interpreti del tempo che corre, o velleitari psicologi, o ancora visionari sopra il rigo. Tra i resistenti sul pentagramma che ci consentirà di leggere la storia della moda del nostro tempo, certamente si impone Giorgio Armani, con un look che ha saputo rinnovarsi ad ogni stagione senza mai perdere di vista il suo seminato, il so tipo di donna, le cifre che il tempo rende importanti o trascurabili. Dior, con Maria Grazia Chiuri ha scelto di raccontare il tempo presente nella forma più esplicita, cavalcando mozioni sociali inneggianti al femminismo più vivace. E a cavallo di istanze anticonformiste (che oggi possiamo invece definire conformiste a tutti gli effetti) , si è collocata la battaglia stilistica di Gucci - con la complicità e l’incitamento del CEO del brand , Bizzarri, che ha consentito di legittimare sul mercato della moda maschile il “nuovo genere”, in sovrapposizione, anzi, in “annullamento” tra maschile e femminile. Altri nel mondo della moda vanno interpretando questo nuovo modus che sta cercando di farsi largo nella società del nostro tempo. Uomini in gonna, con abiti sinuosi e seducenti che disegnano il corpo “maschile” - in verità privo di quelle famose curve malandrine esibite da donne fatali in tempi passati - ma comunque look seduttivo che dal guardaroba di lei prende spunti e dettagli “per un lui-lei “ in quantità ridondanti.
Oggi, il dopo-Covid esige qualcosa di diverso, non è passato invano e sembra concedersi meno licenza senza rinunciare alla libertà di interpretazione. Chi resta sull’onda , senza pena e senza inganno, è proprio Armani che legge la vita quotidianamente , scevro da qualunque pregiudizio, e cerca di tradurla sapientemente in un look che ci accompagni, oggi come, con vari trasformismi, la moda ci ha accompagnato ieri e ci accompagnerà domani.
La fine di un periodo che nessuno poteva immaginare tale, la pandemia che ha tenuto con il fiato sospeso modi e mode, realtà e sogni, anzi che ha cancellato molti sogni per lasciare posto a paure e ansie , presenta un momento di estrema difficoltà, proprio perchè si lascia un bisogno di certezze che è nemico dell’illusione di bellezza che la moda è chianmata a regalarci. Nelle recenti sfilate abbiamo visto cose molto belle e più “portabili” di quelle che gli ultimi exploits di moda ci avevano consegnato. Il “look femminista” della Chiuri per Dior sarà ancora “attuale”? E’ continua la ricerca di un ...qualcosa che diventi la carta vincente. . E’ quel “qualcosa” che ci concede ad esempio il look Eleventy: elegante, calmo, attuale, pratico, Un modo per tradurre la quotidianità in bellezza (tanto caro a Cucinelli). E’ il brand che Paolo Zuntini e Marco Baldassarri hanno creato per portare nella moda un look che non perda mai di vista l'equilibrio, asse pòortante della bellezza. Prevedibile il successo che Mosca ha tributato in occasone dell'apertura della prima boutique Eleventy in Russia. Le stravaganze che hanno accompagnato il defilè di Schiaparelli, a mezza strada tra un revival faraonico di moda egizia e una scampagnata tra i Maori della Nuova Zelanda, troveranno un loro spazio coerente? Stiamo vivendo un momento difficile da leggere, in cui le contraddizioni esistono (anche se relegate a una minoranza) ma evidenziano un contesto quasi arcaico fatto di paure da stigmatizzare.. Perchè alla moda abbiamo sempre chiesto, e sempre chiederemo di concederci un... valore aggiunto.
Ultimo aggiornamento: 19:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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