Schio è il primo Comune d’Italia
a restaurare un dipinto con il laser

Lunedì 22 Giugno 2015 di Vittorino Bernardi
Dipinto a olio su muro restaurato a laser
SCHIO – La Città del Pasubio ha tenuto a battesimo una rivoluzionaria sperimentazione del Cnr che da pochi giorni ha testato una nuova tecnica di restauro delle opere d’arte con l’uso del laser.



Schio è stato laboratorio d’Italia per l’operazione di restauro del dipinto o olio su muro “Lasciate che i bambini vengano a me”, di ispirazione evangelica, realizzato nel 1889 dell'artista Tomaso Pasquotti su commissione del magnate industriale Alessandro Rossi. Realizzato a olio su muro con una tecnica meno usata rispetto alla più diffusa dell'affresco, l’opera si trova all’interno dell’ex asilo Rossi di via Pasubio che è stato parzialmente distrutto da un furioso incendio a fine gennaio 2009.



La particolarità di esecuzione a olio su muro dell’opera ha suscitato l'interesse del Cnr che ha dato la propria disponibilità a sperimentare proprio a Schio un nuovo sistema di recupero con l'uso del laser, già usato con successo per opere d'arte in materiali lapidei e bronzei. Sull’opera danneggiata dall’incendio del 2009, con le fiamme ad avere cotto i colori e non semplicemente affumicati, il Cnr con il laser ha rimosso lo strato combusto. È stata un’operazione delicata, i primi test a solvente sono risultati troppo aggressivi rispetto alla fragilità dei colori, ed è stato in quel momento che le restauratrici incaricate Aurelia Rampon e Anna Brunetto hanno sottoposto il caso all'Istituto di Fisica Applicata Nello Carrara del Cnr di Firenze e al dott. Siano, ricercatore specializzato nel settore dei Beni Culturali dell'Ente.



Per una settimana restauratrici e ricercatori hanno così stazionato all'ex asilo Rossi studiando la tecnica esecutiva dell'opera e i pigmenti utilizzati, per poi provare il laser, con riscontro positivo. La tecnica usata è quella fototermica con una sorta di bisturi ottico le cui lenti possono essere regolate su frazioni fino a un 120 miliardesimo di secondo.



L'impulso ottico generato provoca il distacco delle particelle combuste, lasciando riaffiorare il colore originario, con un bel guadagno di leggibilità del disegno sottostante. “Siamo davvero orgogliosi e anche emozionati - il commento del sindaco Valter Orsi - che Schio sia anche in questa occasione un laboratorio d'Italia pronto ad aprire la strada a nuove tecnologie votate all'arte e alla cultura, tenuto conto dell'enorme patrimonio di cui il nostro Paese dispone. Ci auguriamo davvero che gli esiti di questi studi possano gettare le basi per generalizzare nuovi processi di restauro”.
Ultimo aggiornamento: 10:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA