Pos obbligatorio per artigiani
e liberi professionisti: «E' un pizzo»

Domenica 1 Giugno 2014 di Maurizio Crema
Pos obbligatorio per artigiani e liberi professionisti: «E' un pizzo»
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VENEZIA - Artigiani e liberi professionisti in rivolta: tra un mese scatta l’obbligo del Pos per gli incassi sopra i 30 euro. Un "pizzo" digitale di Stato da 400 euro all’anno, accusa Giuseppe Sbalchiero che minaccia lo sciopero della macchinetta e rilancia: «Ripristinare esenzione per chi fattura meno di 200mila euro l’anno». Il tutto mentre dal 2015 c’è il rischio che si paghino anche le domiciliazioni bancarie ex Rid ora Sepa, per esempio i pagamenti in accredito automatico delle bollette.

Per chi ha partita Iva dal 30 giugno arriva l’obbligo di dotarsi del Pos. I pagamenti dei clienti sopra i 30 euro che potranno avvenire solo con bancomat o carta di debito. Norma varata nell’ottobre 2012 come azione anti evasione e declinata dalle banche come un’occasione di nuovi incassi, si parla di 40 milioni solo nel Veneto. «Non è ammissibile obbligare per legge artigiani, commercianti e liberi professionisti a “regalare” milioni di euro alle banche - attacca il presidente della Confartigianato del Veneto, circa 140mila iscritti -. Il Governo deve intervenire ed applicare il buonsenso, come per il caso Sistri, e ripristinare il provvedimento con cui si escludono dall’obbligo almeno le imprese che hanno un giro d’affari inferiore ai 200 mila euro all’anno. Fatti due conti – rincara Sbalchiero, che è anche consigliere d’amministrazione di Veneto Banca - da una verifica che stiamo facendo con diversi Istituti bancari, emergono dati allarmanti. Una bottega può arrivare a spendere quasi 400 euro l’anno, anche senza usare mai lo strumento».





Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA