TRIESTE - Pagheranno la multa da mille euro i genitori del 14ennne pizzicato ad imbrattare un edificio di proprietà delle Assicurazioni Generali in via Crispi, ma non ci stanno che il figlio venga fatto passare per un writer che abitualmente passa il proprio tempo a sporcare i muri.
A difenderlo è la mamma, come riporta il quotidiano locale: "Ha usato un pennarello scarico che gli è stato dato da un amico, non ha mai sporcato l'ingresso principale del palazzo delle Generali ma un'uscita di sicurezza in metallo già piena di scritte. Una scritta minuscola che quasi non si nota". Insomma, ogni scaraffone è bello a mamma sua. "Mio figlio avrà una giusta posizione ma non è un criminale, nè un vandalo o teppista - ha affermato la donna - pagheremo la multa ma resta una cosa ingiusta".
Ad intervenire su Facebook è anche il sindaco Roberto Cosolini "non c'è alcuna gioia particolare nel beccare proprio un 14enne e nel multare perciò pesantemente la sua famiglia. Però quando la multa per scritte e imbrattamenti era a 50 euro tutti la consideravano ridicola“." Tutto questo - conclude - non deve portare ad accanimento contro il ragazzo: ha sbagliato danneggiando un bene, ne paga le conseguenze senza che debba essere demonizzato".
Ultimo aggiornamento: 14:51
© RIPRODUZIONE RISERVATA A difenderlo è la mamma, come riporta il quotidiano locale: "Ha usato un pennarello scarico che gli è stato dato da un amico, non ha mai sporcato l'ingresso principale del palazzo delle Generali ma un'uscita di sicurezza in metallo già piena di scritte. Una scritta minuscola che quasi non si nota". Insomma, ogni scaraffone è bello a mamma sua. "Mio figlio avrà una giusta posizione ma non è un criminale, nè un vandalo o teppista - ha affermato la donna - pagheremo la multa ma resta una cosa ingiusta".
Ad intervenire su Facebook è anche il sindaco Roberto Cosolini "non c'è alcuna gioia particolare nel beccare proprio un 14enne e nel multare perciò pesantemente la sua famiglia. Però quando la multa per scritte e imbrattamenti era a 50 euro tutti la consideravano ridicola“." Tutto questo - conclude - non deve portare ad accanimento contro il ragazzo: ha sbagliato danneggiando un bene, ne paga le conseguenze senza che debba essere demonizzato".
