Analogie tra le bombe carta
scoppiate in via Pasubio

Lunedì 19 Ottobre 2015 di V.B.
Domenico Cantele gestore del ristorante Bistrò

SCHIO – La città di sta interrogando sull’attentato, dividendosi tra episodio di racket e di teppismo, con la bomba carta artigianale (tubo di cartone riempito di polvere pirica) scoppiata all’alba di ieri domenica 18 ottobre davanti all’ingresso del ristornate Bistrò di via Pasubio 102, da due anni e mezzo gestito dal thienese Domenico Cantele di 47 anni. Lo scoppio che ha divelto e infranto una della due vetrate del locale non ha fermato ieri l’attività di ristorazione: dopo avere fatto pulizia e messo in sicurezza la vetrata divelta i gestori hanno servito i clienti a pranzo e poi a cena.

Sull’episodio c’è massima riservatezza da parte dei carabinieri del capitano Vincenzo Gardin che hanno inviato ai Ris di Parma i reperti della bomba carta esplosa per gli esami di rito e verificare se, come parrebbe, è uguale a quella fatta esplodere da mani ignote nella notte del 2 luglio dieci metri più avanti del ristorante Bistrò, al civico 112 di via Pasubio, ai danni dell’agenzia assicurativa Allianz Subalpina, con titolari i coniugi Mauro Bortoli e Laura Marchioro che tre settimane prima avevano hanno subito un attentato fotocopia davanti alla loro casa di San Vito di Leguzzano, con lo scoppio di un ordigno rudimentale che aveva distrutto il motore di apertura del cancello elettrico. I carabinieri di via Maraschin stanno indagando a 360 gradi, anche sull’attività di gestione del Bistrò assicurata proprio con vicina agenzia Allianz Subalpina. Su via Pasubio sono attivi più impianti di videsorveglianza, i filmati potrebbero fornire utili indicazioni agli investigatori.

Ultimo aggiornamento: 14:22