BELLUNO - Petulanti e fastidiose. Il titolare di un ristorante dell’Alpago ha denunciato due ex dipendenti per molestie telefoniche. Il caso risale al 23 gennaio 2011 quando le due donne, Anna Michelin, bellunese 40enne, e Lucia Elena Rizzo, 52 anni, di origine brasiliana, avevano tempestato di telefonate Salvatore Marrone, del Boschetto.
Quella sera, fra le 20 e le 23, mentre il ristorante era pieno di clienti, le due continuavano a telefonare, interrompendo il lavoro e infastidendo il titolare: 15 telefonate rilevate dai tabulati, prodotti nell’ambito dell’indagine della procura, 13 partite dal cellulare della Rizzo. La Michelin, difesa dall’avvocato Erminio Mazzucco, ieri mattina era presente al processo che la vedeva imputata insieme all’amica per molestie telefoniche in concorso. Assente la Rizzo.
Marrone ha sostenuto in aula che la Rizzo avesse fatto quella marea di telefonate perché infatuata di lui, non ricambiata. In realtà l’imputata ha chiarito che la donna telefonava con insistenza solo perché doveva riscuotere dei soldi dopo il suo lavoro al ristorante. Due delle telefonate contestate erano partite anche dal cellulare della Michelin, che ha ammesso di averlo prestato all’amica, che in quel periodo, essendo in gravi difficoltà economiche, era sua ospite.
L’uomo ha precisato di aver riconosciuto la voce della Rizzo. Alla fine il giudice Elisabetta Scolozzi ha assolto Michelin condannando la Rizzo a 400 euro di ammenda. Il pubblico ministero Sandra Rossi aveva chiesto la condanna per entrambe a 30 giorni di arresto.
Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 07:20
Quella sera, fra le 20 e le 23, mentre il ristorante era pieno di clienti, le due continuavano a telefonare, interrompendo il lavoro e infastidendo il titolare: 15 telefonate rilevate dai tabulati, prodotti nell’ambito dell’indagine della procura, 13 partite dal cellulare della Rizzo. La Michelin, difesa dall’avvocato Erminio Mazzucco, ieri mattina era presente al processo che la vedeva imputata insieme all’amica per molestie telefoniche in concorso. Assente la Rizzo.
Marrone ha sostenuto in aula che la Rizzo avesse fatto quella marea di telefonate perché infatuata di lui, non ricambiata. In realtà l’imputata ha chiarito che la donna telefonava con insistenza solo perché doveva riscuotere dei soldi dopo il suo lavoro al ristorante. Due delle telefonate contestate erano partite anche dal cellulare della Michelin, che ha ammesso di averlo prestato all’amica, che in quel periodo, essendo in gravi difficoltà economiche, era sua ospite.
L’uomo ha precisato di aver riconosciuto la voce della Rizzo. Alla fine il giudice Elisabetta Scolozzi ha assolto Michelin condannando la Rizzo a 400 euro di ammenda. Il pubblico ministero Sandra Rossi aveva chiesto la condanna per entrambe a 30 giorni di arresto.
