Prima lo fa arrestare, poi lo grazia per evitargli una condanna che gli sarebbe costata anni di carcere. L'amore di un genitore non ha limiti, anche quando i figli trasformano le loro vite in un inferno. E tale era diventata quella di una coppia del capoluogo. Il figlio, F.C., di 48 anni, da tempo alle prese con gravi problemi di tossicodipendenza, era diventato pronto a tutto per racimolare i soldi che gli servivano per acquistare la droga. La vita dei genitori era stata stravolta. Un incubo quotidiano. Poi nei mesi scorsi è scattato l'arresto.
Quel giorno il 48enne si era trasformato in una furia scatenata. Aveva picchiato i genitori perché non volevano dargli i soldi per acquistare la sua dose giornaliera.
IL PROCESSO
La legge poi ha fatto il suo corso e si è arrivati al processo, ma ieri c'è il colpo di scena. Il pubblico ministero, nella precedente udienza, aveva chiesto una condanna a sette anni di reclusione per i reati di maltrattamenti ed estorsione, considerando che l'imputato aveva reiterato i comportamenti violenti nel tempo, quindi è un soggetto potenzialmente pericoloso. Se il giudice avesse accolto la richiesta dell'accusa, il 48enne, difeso dall'avvocato Giuseppe Dell'Aversano, sarebbe finito dritto in carcere. Una eventualità che ha messo in angoscia il padre dell'uomo che, per quanto esasperato dai comportamenti del figlio, non se l'è sentita di riservagli un futuro così duro, senza speranze, dietro le sbarre. Di fronte al risentimento per i soprusi subiti nel corso degli anni, ha prevalso l'amore di un padre. Quello che spinge a concedere sempre una seconda chance ai figli, anche quelli più dannati. L'anziano genitore ha quindi deciso di ritirare la denuncia per maltrattamenti, per cui il 48enne alla fine è stato condannato a tre anni per il solo reato di estorsione. Adesso si spera che l'uomo apprezzi il gesto di grande amore del padre e faccia il possibile per intraprendere un percorso per uscire dal tunnel della tossicodipendenza.
Marina Mingarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA