Mamma ostaggio di Hamas liberata con le figlie: era appena guarita dal tumore. La sorella: «Una leonessa»

Nel momento in cui la guarigione diventava realtà e «i capelli cominciavano a ricrescere» dopo le cure, il sequestro. La morte l'ha graziata due volte

Martedì 28 Novembre 2023
Karina, la mamma ostaggio di Hamas liberata con le figlie: aveva sconfitto il cancro. La sorella: «Una leonessa»

È ormai notte quando finiscono 52 infiniti giorni di incubo per altri 11 ostaggi rilasciati da Hamas dopo una giornata convulsa di nuove trattative. Due mamme e 9 bambini sono riemersi dai tunnel di Gaza con il loro carico di dolore, di paura e, ora, di incredulità per una libertà che sembrava irraggiungibile.

Tutti rapiti nello stesso kibbutz, Nir Oz, quel maledetto 7 ottobre. Sharon Aloni Konio, 34 anni, e le sue due gemelle di tre anni Ema e Yuly erano state rapite con il marito e papà David, 33 anni, insieme alla sorella di Sharon, Daniele Aloni, e a sua figlia. Erano sopravvissuti quasi per miracolo. Nel momento dell'assalto selvaggio dei miliziani alla loro casa, aveva raccontato in seguito un testimone sopravvissuto, la famiglia si era rifugiata nella stanza blindata che c'è praticamente in tutte le abitazioni israeliane. Ma i terroristi di Hamas avevano appiccato il fuoco alla casa costringendoli ad uscire per fuggire dalle fiamme, finendo così in trappola.

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La storia

Sono libere anche Karina Engel-Bert, 51 anni, e le due figlie Mika, 18 anni, e Yuval, 11. «Una donna forte, una vera leonessa», l'aveva descritta sua sorella Paula Parishta parlando della sua battaglia di due anni contro il cancro. Nel momento in cui la guarigione diventava realtà e «i capelli cominciavano a ricrescere» dopo le cure, il sequestro. La morte l'ha graziata due volte. Quando le sirene dei razzi hanno iniziato a suonare nel sud di Israele, ha detto ancora la sorella, stavano comunicando all'interno del gruppo WhatsApp della famiglia. Dopo l'attacco, i telefoni della famiglia sono stati rintracciati e localizzati a Gaza. Rimane nelle mani di Hamas il compagno di Karina, Ronen Engel, 55 anni. Riabbraccia i figli Sahar (16 anni) ed Erez (13) rapiti nel kibbutz anche Hadas Calderon Menir Oz, una delle leader della lotta delle famiglie per la liberazione dei sequestrati. «Sahar ed Erez sono sulla lista! Stanno arrivando!», è stato l'urlo liberatorio di Hadas nel momento in cui ha ricevuto la notizia mentre si trovava nel centro commerciale Azrieli: un'esplosione di gioia catturata in un video da News 13 che ha fatto il giro dei social.

 

I video

Hadas si trovava in una casa vicina al momento del rapimento e quando è potuta uscire, ore dopo, si è accorta di essere rimasta sola. Aveva riconosciuto Erez, che ha compiuto 13 anni nei tunnel di Hamas, in un video ripreso dalle body cam degli assalitori e postato anche questo sui social. L'ex marito di Hadas, Ofer Calderon, è rimasto a Gaza. Sono sfilati nella notte accompagnati dai miliziani incappucciati che li hanno consegnati al team della Croce Rossa anche Yagil e Or Yaakov, due fratelli di 13 e 16 anni. La mamma era al telefono con loro durante l'irruzione di Hamas e ha sentito il più piccolo dei due urlare 'Non prendetemi, sono troppo giovane!'. Tra i piccoli che sono tornati alla vita c'è anche Eitan Yahalomi, 12 anni, portato via da Nir Oz su un motorino. Sua madre Bat-Sheva, cittadina francese, era riuscita a fuggire con le sue due sorelle mentre il marito, Ohad, era stato colpito e ferito mentre cercava di difendere la famiglia nella loro casa: ora è nell'elenco dei dispersi.

Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA