MEDIO ORIENTE

Israele riapre il valico di Erez per portare aiuti a Gaza. Allerta massima per «rischio attacco Iran»

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Giovedì 4 Aprile 2024

Israele riapre il valido di Erez per portare aiuti a Gaza

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la riapertura del valico di Erez tra Israele e il nord della Striscia di Gaza per la prima volta dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso.

Lo ha detto un funzionario israeliano alla Cnn, aggiungendo che la riapertura serve a consentire più aiuti umanitari a Gaza. Il governo di Tel Aviv ha inoltre approvato l'utilizzo del porto israeliano di Ashdod per contribuire a trasferire maggiori aiuti all'enclave.

Israele: azioni immediate per aumentare aiuta a Gaza

Israele intraprenderà «azioni immediate» per aumentare l'afflusso di aiuti alla popolazione di Gaza attraverso il porto di Ashdod e il valico di Kerem Shalom. Lo ha deciso il gabinetto di guerra, come riportano i media locali. In una nota diffusa in nottata si riferisce che «questo aumento di assistenza eviterà una crisi umanitaria ed è essenziale per garantire la continuazione dei combattimenti e raggiungere gli obiettivi della guerra». In precedenza Joe Biden parlando al telefono con Benyamin Netanyahu aveva chiesto passi concreti per la tutela e l'assistenza dei civili a Gaza.

Biden: «Essenziale cessate il fuoco immediato»

Nella sua telefonata al premier israeliano Benyamin Netanyahu, Joe Biden «ha sottolineato che un cessate il fuoco immediato è essenziale per stabilizzare e migliorare la situazione umanitaria e proteggere i civili innocenti, e ha esortato il primo ministro a dare potere ai suoi negoziatori per concludere senza indugio un accordo per riportare a casa gli ostaggi». Lo rende noto la Casa Bianca.

Netanyahu: «Sapremo difenderci da chi vuole farci del male»

«Sapremo difenderci e agiremo secondo il semplice principio che faremo del male a chiunque ci farà del male o vorrà farci del male». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in apertura del Gabinetto di sicurezza e politico a Gerusalemme. «Per anni - ha aggiunto - l'Iran ha lavorato contro di noi sia direttamente sia attraverso i suoi emissari, e quindi Israele ha lavorato contro l'Iran e i suoi emissari, sia in modo difensivo che offensivo».

Biden-Netanyahu, colloquio di 45'

Il colloquio telefonico tra il presidente Usa Joe Biden e il premier israeliano Benyamin Netanyahu è durato circa 45 minuti. Lo hanno riferito i media israeliani.

Idf: «Prendiamo ogni minaccia sul serio, pronti a diversi scenari»

Israele prende sul serio ogni minaccia, i suoi caccia sono pronti «per una varietà di scenari». Lo assicura il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari: «Negli ultimi sei mesi siamo stati coinvolti in una guerra su più fronti. Siamo in stato di massima allerta in tutti i campi. Osserviamo le minacce e le sventiamo in continuazione, su più fronti, e siamo ad un alto livello di preparazione per la difesa e l'offesa. Effettuiamo costantemente valutazioni e prendiamo sul serio qualsiasi dichiarazione e tutti i nemici». Poi Hagari ha aggiunto: «Abbiamo rafforzato la vigilanza nelle unità di combattimento, abbiamo potenziato i sistemi di difesa aerea e abbiamo aerei preparati per la difesa e pronti per l'attacco». Le Idf sono dispiegate «a tutti i confini» e pronte «per una varietà di scenari», ha concluso, mentre l'allerta è alto per un possibile attacco iraniano contro Israele.

L'ex capo dell'intelligence: ci attendono giorni complessi

Un ex capo dello spionaggio israeliano ha affermato che l'Iran potrebbe attaccare presto Israele dopo il raid che ha ucciso il massimo comandante del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Siria, insieme ad altri cinque ufficiali. Amos Yadlin, ex capo dell'intelligence israeliana, ha detto che l'Iran potrebbe scegliere questo venerdì - l'ultimo del mese di Ramadan e del giorno del Quds iraniano - per rispondere all'attacco a Damasco, direttamente o per procura. «Non sarei sorpreso se l'Iran agisse domani. Niente panico. Non correte nei rifugi», ha detto Yadlin, membro senior del Belfer Center della Kennedy School dell'Università di Harvard, confidando nei sistemi di difesa aerea israeliani.

Idf richiama i riservisti nella difesa aerea

L'esercito israeliano dopo un valutazione della situazione ha deciso di aumentare «la forza lavoro e di arruolare soldati di riserva nel settore della difesa aerea». Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Idf sospende congedi per tutte le truppe

L'esercito israeliano ha sospeso il congedo a casa per tutte le truppe combattenti a seguito della minaccia di attacchi da parte dell'Iran. Lo ha comunicato l'Idf. La decisione rientra nel contesto di una maggiore allerta in Israele per una potenziale risposta iraniana al presunto assassinio da parte di Israele del massimo comandante Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Siria, ucciso insieme ad altri cinque ufficiali. Ieri sera, l'Idf ha affermato che stava rafforzando le difese aeree e richiamando i riservisti.

Haaretz: Israele in massima allerta per rischio attacco dell'Iran

La difesa israeliana «è in alto livello di allerta per il rischio di un attacco» dell'Iran per «vendicarsi» del raid su Damasco. Lo scrive Haaretz secondo cui Teheran, «in base a tutti i segnali e gli avvisi che giungono da lì è determinata» a rispondere all'uccisione del comandante delle Guardie Rivoluzionarie.

Il media avanza alcuni scenari possibili: «Un attacco di droni o di missili da crociera direttamente dall'Iran diretti verso infrastrutture israeliane», oppure «intensi attacchi di missili dal Libano o dalla Siria attraverso gli Hezbollah o milizie scite» o, ancora, «attentati alle ambasciate israeliane all'estero».

Strappo del ministro della Guerra israeliano Gantz che, per la prima volta, chiede elezioni anticipate a settembre e assesta così un colpo al primo ministro Netanyahu assediato dalle proteste della piazza.

Gantz è in testa a tutti i sondaggi. «Il governo va avanti», la replica del Likud.

Intanto, il presidente americano Biden, «indignato e addolorato», accusa Israele per il raid che ha ucciso 7 operatori umanitari dell'ong Usa World Center Kitchen: «Erano coraggiosi ed altruisti, gli israeliani non hanno fatto abbastanza per proteggerli».

«Un raid disumano», accusa la Gran Bretagna. La Polonia ha convocato l'ambasciatore israeliano per chiedere conto della morte nel blitz di un suo operatore. La condanna della Nato. L'Idf ribadisce: «Un errore che non doveva capitare».

Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 01:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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