Decapita il figlio di sette anni ma per il giudice non è colpevole

Sabato 15 Febbraio 2014 di Federico Tagliacozzo
Jori Lirette

Ha decapitato il figlio disabile di sette anni ma per la giuria non colpevole, a causa della sua infermit mentale.

Jeremiah Lee Wright, 32enne di Thibodaux, in Louisiana tornerà quindi nel manicomio della città di Jackson, come deciso dal giudice distrettuale John LeBlanc. Lo riferisce l'avvocato difensore dell'omicida, Kerry Cuccia.

Wright aveva confessato di aver ucciso suo figlio, Jori Lirette, il 14 agosto del 2011, perché non sopportava più il fatto di dover prendersi cura del piccolo, affetto da paralisi cerebrale e costretto su una sedia a rotelle. Wright dopo la decapitazione ha lasciato la testa del bimbo nel giardino della casa che divideva con Jesslyn Lirette, madre del piccolo. Le altri parti del corpo sono state rinvenute chiuse in buste dell'immondizia in una località a 60 miglia da casa.

L'uomo era stato accusato di omicidio di primo grado ma durante il procedimento legale aveva sostenuto che suo figlio in realtà era un manichino e non un essere in carne e ossa. La sua tesi è stata giudicata credibile. L'uomo aveva ammesso tra l'altro di aver litigato con la sua compagna la sera prima dell'omicidio, e di aver voluto lasciare la testa di loro figlio di fronte all'entrata di casa per mostrarla alla donna quando fosse rientrata.

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