Lo stabilimento Whirlpool di Napoli deve restare aperto e la soluzione deve arrivare dall'azienda entro i prossimi sette giorni, altrimenti «gli togliamo i soldi che hanno preso dallo Stato, iniziando con almeno 15 milioni di euro». Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, mostra i muscoli e ha tutta l'intenzione di farsi rispettare dalla multinazionale degli elettrodomestici che ora annuncia la volontà di cedere il sito produttivo partenopeo ma solo sette mesi fa, sempre al Mise, aveva firmato con i sindacati un piano di investimenti valido fino al 2021. Dal 2014 a oggi l'azienda avrebbe rpeso oltre 27 miloni di euro di fondi pubblici per innovare e potenziare la produzione.
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Se lo stabilimento chiudesse in questo modo, dall'oggi al domani, «sarebbe un precedente gravissimo» per lo stesso Di Maio che ricorda che lo Stato «si farà rispettare» e mette l'accento sul fatto che non si possa permettere a un'azienda americana «di venire qui a ottobre, firmare un accordo e poi dopo sette mesi decidere di mettere per strada 450 persone, soprattutto se ha preso negli ultimi anni 50 milioni di euro di incentivi».
Crisi Whirlpool, Di Maio: «Azienda ha avuto 27 milioni di fondi pubblici, non si prende per il c... lo Stato»
Martedì 4 Giugno 2019Dal canto suo, l'azienda dice al tavolo di non voler chiudere ma, allo stesso tempo, anche di non avere già pronta una soluzione alternativa.