Superbollo auto verso l'abolizione: ecco cosa cambia (e chi lo paga). Aci: «Tassa inutile e iniqua»

Venerdì 12 Maggio 2023
Superbollo auto verso l'abolizione: ecco cosa cambia (e chi la paga). Aci: «Tassa inutile e iniqua»

Il governo interviene sulle micro-imposte. E lo fa partendo dal superbollo, quella che prevede per le auto di grossa cilindrata il pagamento di 10 euro al kW per kW superiore a 185 (251 cavalli). Lo Stato guadagna entrate da poco più di 100 milioni di euro l'anno, che verranno recuperati in altro modo e tralasciando le auto più potenti. «Meno tasse e ossigeno per l'automotive: mentre siamo determinati affinché l'Europa consenta l'utilizzo di biocarburanti per le auto prodotte dal 2035, grazie all'intesa con il Mef del ministro Giancarlo Giorgetti vogliamo abolire il superbollo auto. Significa cancellare una tassa odiosa, dare ossigeno al mercato, sostenere nei fatti un settore prezioso che coinvolge - in modo diretto e indiretto - milioni di famiglie», ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini

Come funziona il superbollo

Introdotto nel 2011 dal governo Monti,  prevede il pagamento di 10 euro al kW per kW superiore a 185 (251 CV).

Una potenza che ormai è stata raggiunta da berline medie, Suv e anche da compatte.. Il superbollo (così come il normale bollo auto) si applica infatti ai soli motori termici e non alla parte elettrica. Così, per esempio, per una berlina plug-in come la Peugeot 508 PSE il superbollo non si paga nonostante la potenza di 360 CV (264 kW). Questo perché il 1.6 benzina arriva a 200 CV, mentre gli altri 160 CV sono frutto dei motori elettrici.

Aci, bene mettere mano al superbollo auto. Sticchi Damiani: «Finalmente! Tassa tanto iniqua quanto inutile»

Aci: tassa iniqua e inutile

«Finalmente! Come preannunciato dal Vice Ministro Maurizio Leo, dopo ben 11 anni, si mette mano al superbollo dell’auto, una tassa tanto iniqua quanto inutile», ha detto il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, commentando le parole del viceministro dell’economia che ha anticipato il progetto della maggioranza di eliminare i cosiddetti micro tributi tra cui il superbollo sulle auto con cilindrata oltre 185 kW. «Un grande grazie – prosegue Sticchi Damiani – va al Governo da parte degli automobilisti italiani, per aver compreso come questa supertassa rappresenti un’anomalia il cui unico effetto è quello di distorcere e deprimere il mercato automobilistico nazionale, che – ricordo – annovera, tra l’altro, i più prestigiosi costruttori automobilistici mondiali. La sua abolizione riconsegnerà piena libertà nella produzione e nell’acquisto dell’auto, senza artificiali limitazioni».

Marchetti: «Eliminazione grazie alla Lega»

«Grazie all'impegno della Lega e del ministro Matteo Salvini stiamo lavorando per raggiungere l'accordo con il Ministero dell'Economia e delle Finanze per l'abolizione del superbollo»: così il deputato della Lega Riccardo Augusto Marchetti. «Già 2019 sono stato promotore di una proposta di legge che ne stabiliva la cancellazione, ma il Governo giallorosso non ha mai avviato l'iter per renderla effettiva» ricorda in una nota. «Ho ripresentato l'atto nel gennaio scorso - afferma Marchetti - e, anche attraverso un'interlocuzione costante sia con il Ministero competente sia con le case automobilistiche, si sta arrivando all'intesa che determinerà l'abolizione di questa tassa che non ha apportato alcun beneficio alle casse dello Stato. La maggiorazione avrebbe difatti dovuto generare entrate per oltre 160 milioni di euro, ma nello stesso anno 2012 ha determinato solo perdite in termini di minor gettito sia ai fini dell'Iva, -93 milioni di euro, sia ai fini dell'imposta di bollo sull'auto -13 milioni di euro. A queste si aggiungono ulteriori perdite, pari a oltre 30 milioni di euro, a carico delle Regioni e delle Province, senza considerare il danno, difficilmente quantificabile, a tutto il comparto automobilistico nazionale, dalle case automobilistiche agli artigiani per gli interni alle imprese che producono la componentistica, compresi i dipendenti. L'Italia è la terra dei motori e qui vengono realizzate automobili di grandissimo pregio che, a causa della maggiorazione sulla tassa automobilistica, hanno registrato una drastica diminuzione nelle vendite o l'immatricolazione tramite società di leasing in Paesi esteri. Il crollo del valore di questi veicoli compromette in modo considerevole il mercato dell'usato e scoraggia l'acquisto del nuovo. La Lega è sempre dalla parte delle aziende del nostro Paese e sta portando avanti questa battaglia di buonsenso - conclude Marchetti - non solo per sostenere il comparto dell'automotive, ma a vantaggio dell'intera economia nazionale».

Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 19:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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