Ora tocca alle royalties da riconoscere alle Regioni che più spingono sulle autorizzazioni per pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Più i governatori permettono e più possono trattenere energia da cedere a supersconto a famiglie e imprese locali.
LE COMPENSAZIONI
L’obiettivo del meccanismo di incentivo alle autorizzazioni è quello di smontare definitivamente l’ultimo collo di bottiglia, presso gli uffici di Regioni, Province e Comuni, che incontrano pale eoliche e pannelli fotovoltaici prima di arrivare all’allaccio dell’impianto. Perché se il decreto “Aree idonee” rende di fatto automatico il via libera ai progetti nelle aree indicate, per le altre aree che non siano già definite “non idonee” si dovrà seguire la procedura ordinaria. Ed è qui che può fare la differenza, nella spinta alla produzione verso gli obiettivi del 2030, far riconoscere una quota di nuova energia rinnovabile a sconto ai territori che autorizzeranno a tempo di record i progetti tagliando fino a due anni di burocrazia. Tenendo presente che sono oltre 1.300 i progetti in coda presso gli uffici territoriali (il 74% tra Puglia, Basilicata, Sicilia, Campania e Sardegna).
Ad oggi è riconosciuta una sorta di compensazione pari al 3% solo per i Comuni. Dunque si sta ragionando come riprodurre questo schema anche per le Regioni virtuose. A spingere per questo sistema di incentivi sono soprattutto Sicilia, Basilicata e Calabria. Ma è certo che il provvedimento in arrivo riguarderà tutte le Regioni. Del resto, a confermare la rotta è stato lo stesso ministro Pichetto nei giorni scorsi a chi gli chiedeva dell’ipotesi di concedere delle rolyalties alle Regioni sulle rinnovabili. «Se il ragionamento è nazionale, può essere anche di interessenza automatica per le Regioni, stiamo valutando», ha detto prima di ribadire che il quadro «deve essere nazionale».
Secondo il testo definito del decreto “Aree idonee” saranno la Sicilia, la Puglia e la Lombardia ad avere gli obiettivi più alti di produzione di nuova energia rinnovabile. Ma in particolare Sicilia e Puglia dovranno fare i conti con i vincoli stringenti sull’eolico rimasti nel decreto “Aree idonee”, anche dopo le revisioni della bozza di luglio, nonostante le sollecitazioni degli operatori del settore.
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