Energia rinnovabile, incentivi e sconti alle Regioni che sbloccano più autorizzazioni (tagliando la burocrazia)

Il decreto è atteso entro metà ottobre. L’obiettivo è liberare oltre 1.300 impianti solari ed eolici fermi

Sabato 23 Settembre 2023 di Roberta Amoruso
Rinnovabili, incentivi e sconti alle Regioni che sbloccano più autorizzazioni (tagliando la burocrazia)

Ora tocca alle royalties da riconoscere alle Regioni che più spingono sulle autorizzazioni per pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Più i governatori permettono e più possono trattenere energia da cedere a supersconto a famiglie e imprese locali.

Come anticipato dal Messaggero del 23 settembre, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha appena firmato il testo definitivo del decreto ministeriale “Aree idonee”, con tanto di criteri che permettono alle Regioni di fare una mappa delle aree in cui costruire impianti senza inutili lungaggini burocratiche. Ma a completare il pacchetto sblocca-Regioni arriverà a breve il capitolo royalties di cui Pichetto ha già parlato a fondo con le stesse Regioni nella trattativa estiva che ha preceduto il via libera al decreto “Aree idonee”. In questo caso serve, però, un passaggio legislativo. E dunque il dossier, secondo fonti bene informate, dovrebbe passare da uno dei provvedimenti in materia energia, un decreto legislativo per i capitoli urgenti e un disegno di legge per il resto, che andranno sul tavolo del Consiglio dei ministri tra il 9 e il 12 ottobre. In questa occasione, insieme al via libera alle “compensazioni” energetiche per le popolazioni locali che ospitano impianti rinnovabili, dovrebbe finire sul tavolo anche il rinvio di un anno del mercato tutelato, la riforma del mercato energetico con il tema dello sdoppiamento discusso a livello europeo e il tema del rafforzamento della dorsale adriatica per far arrivare il gas in arrivo dall’Africa dal sud Italia al nord.

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LE COMPENSAZIONI

L’obiettivo del meccanismo di incentivo alle autorizzazioni è quello di smontare definitivamente l’ultimo collo di bottiglia, presso gli uffici di Regioni, Province e Comuni, che incontrano pale eoliche e pannelli fotovoltaici prima di arrivare all’allaccio dell’impianto. Perché se il decreto “Aree idonee” rende di fatto automatico il via libera ai progetti nelle aree indicate, per le altre aree che non siano già definite “non idonee” si dovrà seguire la procedura ordinaria. Ed è qui che può fare la differenza, nella spinta alla produzione verso gli obiettivi del 2030, far riconoscere una quota di nuova energia rinnovabile a sconto ai territori che autorizzeranno a tempo di record i progetti tagliando fino a due anni di burocrazia. Tenendo presente che sono oltre 1.300 i progetti in coda presso gli uffici territoriali (il 74% tra Puglia, Basilicata, Sicilia, Campania e Sardegna). 

Ad oggi è riconosciuta una sorta di compensazione pari al 3% solo per i Comuni. Dunque si sta ragionando come riprodurre questo schema anche per le Regioni virtuose. A spingere per questo sistema di incentivi sono soprattutto Sicilia, Basilicata e Calabria. Ma è certo che il provvedimento in arrivo riguarderà tutte le Regioni. Del resto, a confermare la rotta è stato lo stesso ministro Pichetto nei giorni scorsi a chi gli chiedeva dell’ipotesi di concedere delle rolyalties alle Regioni sulle rinnovabili. «Se il ragionamento è nazionale, può essere anche di interessenza automatica per le Regioni, stiamo valutando», ha detto prima di ribadire che il quadro «deve essere nazionale».

Secondo il testo definito del decreto “Aree idonee” saranno la Sicilia, la Puglia e la Lombardia ad avere gli obiettivi più alti di produzione di nuova energia rinnovabile. Ma in particolare Sicilia e Puglia dovranno fare i conti con i vincoli stringenti sull’eolico rimasti nel decreto “Aree idonee”, anche dopo le revisioni della bozza di luglio, nonostante le sollecitazioni degli operatori del settore.

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