Fiat-Veba, al Lingotto il primo round
ma non è stabilito il valore delle azioni

Giovedì 1 Agosto 2013 di Giorgio Ursicino
Fiat-Veba, al Lingotto il primo round ma non è stabilito il valore delle azioni

ROMA - Alla Fiat il primo round. Ai punti. Sergio Marchionne si lamenta spesso delle incertezze italiane, ma questa volta anche il quadro normativo Usa non d soluzioni rapide e chiare. Il giudice Donald Parsons della Corte del Delaware ha emesso la sua sentenza dando ragione al Lingotto su due punti fondamentali, ma non ha stabilito l’esatto valore della quota di azioni Chrysler in questione e quindi non ha obbligato il passaggio del pacchetto da Veba a Fiat.

Era in ballo la determinazione della prima delle 4 tranche del 3,3% che la Fiat aveva valutato 139,7 milioni di dollari (il fondo dei sindacati Uaw ne chiede 342). Il Lingotto ha in seguito esercitato anche le option per la seconda e la terza tranche offrendo rispettivamente 198 e 254,7 milioni, acquisti non ancora formalizzati proprio per le divergenze sulla determinazione del valore. Quando Fiat avrà acquisito i quattro pacchetti di azioni, la sua partecipazione in Chrysler salirà del 58,5% al 75,1%.

L’azienda italiana in un comunicato «auspica che attraverso l’istruttoria chiesta dalla Corte possano essere presto risolte le poche questioni ancora aperte nel contenzioso e continua ad avere fiducia nel fatto che anche tali residue questioni saranno risolte in suo favore». Parsons ha però scritto nella sentenza: «Sarebbe prematuro per me emettere un ordine che richiede al fondo di consegnare le azioni». Veba ha già richiesto alla Sec la registrazione del 16,6% di quote necessario per chiedere la quotazione in borsa.

Sarà invece sicuramente quotata a Wall Street fra la terza e la quarta settimana di settembre Cnh Industrial nata dalla fusione fra Fiat Industrial e la controllata Cnh. Ieri sono stati resi noti i positivi risultati della trimestrale di Fiat Industrial. L’utile netto è stato di 328 milioni di euro (+30,7%) e il fatturato è cresciuto del 3,8% arrivando a 6,8 miliardi. In crescita anche l’utile della gestione ordinaria (633 milioni, 9,7% di margine sui ricavi) e la liquidità (da 5,1 a 5,3 miliardi in un trimestre), mentre l’indebitamento è sceso di 263 milioni a 2,27 miliardi. Marchionne ha confermato i target 2013.

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 15:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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