Mini-cartelle, si potranno cancellare anche quelle oltre i mille euro

Mercoledì 31 Ottobre 2018
Mini-cartelle, si potranno cancellare anche quelle oltre i mille euro
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Per valutare se la vecchia cartella mai pagata sarà o meno cancellata per effetto del decreto fiscale bisogna guardare l'importo del singolo debito, a prescindere dall'importo complessivo della cartella.

È quanto emerge nel corso delle audizioni sul decreto fiscale da parte della commissione Finanze del Senato. Il limite dei 1.000 euro, insomma, è fissato per singola "partita di ruolo", quindi potenzialmente chi si ritrova cartelle di importi superiori, ad esempio 3mila euro, per sapere se saranno definitivamente cancellati deve vedere quanti debiti - affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2010 - contiene la cartella, visto che ogni ruolo (e di conseguenza ogni cartella) può essere composta da una pluralità di "partite".

Se in una cartella ci sono tre "partite" - quindi tre debiti comprensivi di sanzioni e interessi - di 1.000 euro, questi saranno tutti cancellati. Se invece ce ne sono due da 1.500 non potranno essere stralciati: l'importo in questo caso è infatti superiore al tetto dei 1.000 euro. Se, terza ipotesi, ce ne fosse uno da 800 euro e altri due da 1.100 ciascuno, di quella cartella (in totale sempre da 3mila euro) sarebbe cancellato automaticamente solo il debito da 800 euro, mentre gli altri due resterebbero da saldare da parte del contribuente. Con una chance in più, salire sul treno della rottamazione 'ter', con il debito da pagare scontato di sanzioni e interessi in 5 anni di rate (10 in tutto) al tasso interesse del 2%.

A precisare che il riferimento per le mini-cartelle è il singolo debito anche la relazione consegnata dal direttore dell'Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore: «L'articolo 4 - si legge - prevede lo stralcio dei debiti di importo fino a mille euro.
In particolare è disposto l'annullamento automatico, senza alcuna richiesta da parte del contribuente, dei singoli debiti di importo residuo fino a mille euro, calcolato al 24 ottobre 2018 (data di entrata in vigore del decreto) comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni». 
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