Luchè contro Salmo, il dissing: cosa è successo tra i due rapper. «Fai i soldi e diventi fascista»

Il dissing nasce da uno scontro nato anni fa tra i due artisti

Mercoledì 5 Luglio 2023
Luche vs Salmo, il dissing si infiamma: cosa è successo tra i due rap e quali sono le accuse mosse

Botta e risposta a suon di rime - non sempre baciate. I protagonisti sono due tra i rapper più amati d'Italia: Luchè e Salmo. Ricordate il brano «Estate di merda» lanciato dal rapper sardo Salmo? Bene, ricordate questo particolare.

ma prima di andentrarci, spieghiamo cosa si intende con il termine «dissing».  

Cos'è il dissing

Il termine dissare è la versione italianizzata della parola dissing che significa mancare di rispetto. Di origine afro-americana, questo slang probabilmente trova le sue fondamenta nel termine (to) disrespect ovvero, letteralmente, «mancare di rispetto».

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Utilizzato in modo particolare nella musica rap, con dissing andiamo a indicare un brano che ha come scopo quello di prendere in giro, insultare o criticare qualcun altro, spesso appartenente allo stesso ambiente. Vengono chiamati diss song o diss track, tutti quei brani che hanno come obiettivo quello di mancare di rispetto a qualcuno.

Anche se il termine dissing o dissare è divenuto di uso comune da qualche anno, la pratica di mancarsi di rispetto tra rapper ha una storia molto più longeva, come possiamo vedere nel film 8 Mile con Eminem e nelle canzoni rap dei primi anni 2000. Inoltre, è nel 1985 che il termine è stato utilizzato per la prima volta all’interno di una canzone di LL Cool J.

Luchè vs Salmo

Il rapper di Napoli, 42 anni, ha pubblicato il 4 luglio 2023 «Estate dimmerda 2», un dissing contro il collega 39enne dopo che quest’ultimo lo aveva citato nelle sue 64 Bars per RedBull. Il brano di Luchè è una sorta di anti-sequel dell’omonima canzone di Salmo del 2017. Neanche il tempo di elaborare il dissing di Luchè che arriva la risposta di Salmo, che meno di 24 ore dopo pubblica «Dove volano le papere», rispondendo subito «per le rime» - è proprio il caso di dirlo - al rapper autore dell’album «Dove volano le aquile».

Nel pezzo, tra le altre cose, Luchè sostiene che Salmo è stato costretto a regalare 10 mila biglietti per cercare di riempire San Siro. Il napoletano conitnua ad attaccare «ho rivalutato Plaza», che è «l’antifiga travestito da anticristo», «da Russell Crowe sei diventato Pio e Amedeo, che imbarazzo quel tuffo nella piscina di Sanremo», «sei un italiano medio», «hai avuto il tuo momento poi la trap vi ha finiti, non sopravvivete ai trend perché non siete veri artisti», «tu sei fra quelli che fa i soldi e diventa fascista».

Nel suo rap, Luché accusa Salmo di fare pezzi commerciali «Che hit hardcore, fra', Il cielo in una stanza / Che, quando l'ho sentita, fra', ho rivalutato Plaza», in riferimento a un altro rapper, Plaza, con cui ha avuto uno scontro), di insultare le sue stesse fan Che razza di uomo dissa le bambine che lo ascoltano?") e di aver regalato dei biglietti per ottenere un sold out a San Siro «Diecimila biglietti regalati per San Siro». In conclusione del brano c'è anche un inserto in cui si sente lo stesso Salmo lodare Luché introducendolo in un live di qualche tempo fa «Sono veramente contento di poter condividere il palco con uno dei miei rapper preferiti, un mostro sacro».

Una risposta così animosa deriva appunto dal freestyle di Salmo, in cui cantava: «L’inferno lo conosco bene, ci tornerei per farci un mese, una vita di promesse spese, drin… squilla il telefono inglese». Ma facciamo un passo indietroper i dissing iniziato nel 2019: all'epoca Salmo aveva ribadito come gli album in cui era coinvolto all'epoca, Machete Mixtape 4 e Playlist, fossero i migliori dischi rap dell'anno, sottolineando anche che è «Facile raggiungere la prima posizione, difficile restarci»; al che Luchè, sentitosi chiamato in causa, gli aveva risposto che non erano affatto i migliori album e che Marylean di Salmo era copiata dalla sua Je ce credevo. Definito «rapperino invidioso» da Salmo, Luchè aveva poi dichiarato di avere salvato su un telefonino inglese - eccolo! - dei messaggi in cui Salmo si complimentava con lui per il suo talento.

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