Jack Nicholson, playboy pentito: «Cerco un ultimo amore, ho paura di morire in solitudine»

Mercoledì 14 Gennaio 2015 di Giacomo Perra
Jack Nicholson (ilmessaggero.it)
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Anche i playboy hanno un cuore. E qualche volta addirittura si pentono. Provate a chiedere a Jack Nicholson che nel suo “curriculum” può vantare, per sua stessa ammissione, la conquista di circa duemila donne.

Alla veneranda età di settantasette anni lo “sciupafemmine” più impenitente e simpatico di Hollywood ha deciso di dire basta alle avventure e ora avrebbe voglia di un nuovo, ultimo amore, che possa fargli compagnia e aiutarlo a combattere una delle sue più grandi paure, quella di “morire da solo”, come ha confidato al magazine “Closer”.

Purtroppo per lui, però la fama di “dongiovanni” non gioca a suo favore e così l’interprete premio Oscar, protagonista di pellicole memorabili come “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, sa di non essere molto credibile nel ruolo di romantico spasimante: “Non me la sento più di corteggiare donne in pubblico. Non è adatto alla mia età e le donne di me non si fidano”, ha aggiunto.

Sposato una sola volta, dal 1962 al 1968 con Sandra Knight, da cui ha avuto Jennifer, Nicholson d’altronde per la sua innata passione per il gentil sesso ha buttato all’aria relazioni e storie importanti. La collega Angelica Huston, con cui l’interprete americano ebbe un legame ultradecennale, dal ’73 all’89, ad esempio, lo lasciò dopo aver scoperto che stava per avere un figlio da un’altra donna. Non proprio una bella credenziale, insomma, per chi spera ancora in un’occasione di riscatto.

In ogni caso, oltre a quello più selvaggio e dissoluto, Nicholson, che ha ammesso di vivere ormai “da semi-recluso, dormendo fino a mezzogiorno” e concedendosi solo “qualche partitina a golf e tanta televisione”, conserva da sempre un lato intimista e sensibile che è emerso con prepotenza, soprattutto al cinema, con il sopraggiungere della vecchiaia - sì, i playboy si pentono e invecchiano pure! -. Da “Qualcosa è cambiato” del 1997, in cui il suo personaggio, nevrotico a misantropo, viene trasformato in positivo da una sensibile cameriera, a “Tutto può succedere” del 2003, in cui il “vecchio” Jack interpretava, guarda caso, un donnaiolo incallito, frequentatore di giovanissime modelle, che, vittima di un malore, perde la testa per la coetanea Erica, passando per “A proposito di Schmidt”, 2002, incentrato sulle vicende di Warren, anziano pensionato che cerca di dimenticare la scomparsa della moglie girando l’America in camper, i suoi film più recenti hanno affrontato il tema della morte, della solitudine e dell’amore. Quello vero, naturalmente, quello che lui sta cercando.

Ultimo aggiornamento: 13:27

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