È morto il poeta Andrea Zanzotto
Aveva compiuto da poco 90 anni

Martedì 18 Ottobre 2011
Andrea Zanzotto (archivio)
TREVISO - Si spento Andrea Zanzotto, il poeta morto questa mattina all'ospedale di Conegliano, dove era ricoverato da ieri, a causa di complicazioni respiratorie. Il poeta trevigiano aveva festeggiato 90 anni il 10 ottobre scorso. Il poeta è spirato alle 10.30 di oggi nell'unità operativa di medicina dell'ospedale di Conegliano per un collasso cardiocircolatorio. Il grande intellettuale negli ultimi anni stato ricoverato varie volte, per criticità cliniche dell'apparato cardio-circolatorio e respiratorio, che poi aveva sempre superato. Ieri l'improvviso peggioramento delle condizioni generali, che hanno costretto Zanzotto ad essere accolto prima al pronto soccorso dell'ospedale coneglianese e poi nel Reparto di medicina, dove stamani è deceduto. La famiglia di Zanzotto, tramite l'Usl 7, ha chiesto ai media di capire il proprio dolore e di mantenerne la riservatezza.



Uno degli ultimi grandi poeti del secondo Novecento. Zanzotto era nato a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, il 10 ottobre del 1921. Da sempre impegnato in difesa dell'ambiente, ha trovato nei boschi, nei cieli, nel paesaggio della campagna veneta la sua ispirazione fin dall'infanzia, quando bambino andava con il padre pittore, antifascista, a contemplare il paesaggio che poi ritrovava a casa, nei suoi quadri. E proprio versi dedicati al padre ha voluto leggere il giorno del suo compleanno in cui è rimasto «toccato» dalle parole dell'«amico» Napolitano che ha ricordato i «comuni trascorsi studenteschi a Padova negli anni della guerra e dell'antifascismo». «La ringrazio - ha scritto il Capo dello Stato nella lettera per Zanzotto - per questa severità appassionata dei suoi messaggi, per l'amore che rivolge alla natura ferita così come alla gente del suo Veneto».



«Dal paesaggio - aveva più volte detto Zanzotto - ricevevo una forza di bellezza e tranquillità. Ecco perché la distruzione del paesaggio è stata per me un lutto terribile». Così come è stata una grande sofferenza veder crescere l'anima leghista. Recentemente il poeta non aveva risparmiato parole dure al Carroccio dicendo di provare «repulsione» ogni volta che sentiva la Lega parlare dell'Unità d'Italia.



Gli auguri di napolitano e la polemica al Pedrocchi. Zanzotto aveva compiuto 90 anni pochi giorni fa e in quell'occasione aveva ricevuto gli auguri da molti esponenti pubblici e istituzionali, tra cui lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che lo conosceva dall'epoca della Seconda Guerra Mondiale. In occasione dei festeggiamenti in onore del suo compleanno al caffè Pedrocchi di Padova, Zanzotto era stato protagonista di una sferzante polemica. Il poeta, difatti, aveva accettato di intervenire in videoconferenza ma aveva anche espresso la raccomandazione di non vedere né colori politici né tantomeno oratori che parlassero di secessione. Alle sue richieste aveva mal reagito il vice presidente della Provincia di Padova Roberto Marcato che, infuriato per non aver avuto un posto tra i relatori e bacchettato indirettamente dallo stesso poeta sulla secessione, aveva voltato i tacchi e abbandonato il Caffè.



A Padova, la città in cui si era laureato in Lettere nel 1942 con fra gli insegnanti Diego Valeri, e di cui aveva la cittadinanza onoraria, Zanzotto era molto legato. Ma, il poeta del paesaggio e delle angosce e ossessioni del nostro tempo, aveva più volte spiegato di scrivere versi «per attraversare quest'epoca rotta e maledetta». E a novant'anni aveva comunque parole di speranza per i giovani: «c'è sempre una possibilità positiva. Come la scoperta scientifica dei neutrini». Più del suo compleanno, aveva detto all'Ansa, «mi interessa la scoperta dei neutrini che superano la velocità della luce. È una specie di miracolo che mi attira e vorrei approfondire, per quanto possibile».



L'uso del dialetto nelle sue opere. Autore prolifico di raccolte in versi ma anche di testi in prosa come "Sull'Altopiano", Zanzotto ha usato il dialetto in un quarto della sua opera. Nel 1951 uscì la sua prima raccolta "Dietro il paesaggio" con cui vinse il Premio San Babila per gli inediti che aveva in giuria Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli e Vittorio Sereni. Ma è nel 1968 che venne pubblicata la sua raccolta, tuttora considerata la fondamentale della sua opera, "La beltà", presentata a Roma da Pier Paolo Pasolini, a Milano da Franco Fortini e recensita sul Corriere della Sera da Eugenio Montale. Poeta di ispirazione neoclassica, lontano da "I Novissimi" Nanni Balestrini, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Alfredo Giuliani e Antonio Porta, Zanzotto ha raccontato il silenzio della natura e la violenza della storia in tutti i suoi versi raccolti da Mondadori per i suoi novant'anni in "Tutte le poesie" (Oscar) - da "Dietro il paesaggio" al recenti "Meteo" e "Conglomerati" - con introduzione di Stefano Dal Bianco, tra i massimi esegeti del poeta, autore fra l'altro di libri come "Elegia ed altri versi" e "Fosfeni". Nel '99 era uscito il Meridiano "Poesie e Prose". La collaborazione dal 1976 con Fellini e con la moglie Giulietta Masina, che è stata madrina del Premio Comisso di Treviso, è ben documentato nel libro 'Il cinema brucia e illumina", a cura di Luciano De Giusti, appena uscito per Marsilio che comprende una lettera inedita di Fellini e una preziosa conversazione sul cinema di Zanzotto.



«Che cosa si capisce della vita dopo 90 anni? Niente». Così il poeta Andrea Zanzotto aveva risposto in un'intervista al Tg3 del Veneto il 10 ottobre scorso, giorno del novantesimo compleanno, che aveva trascorso nella sua casa di Pieve di Soligo, sulle colline trevigiane. «Cosa vuole che si capisca in 90 anni ? - aveva aggiunto - Per dire parole che valgano la pena bisognerebbe almeno averne 900 di anni...».



Camera ardente aperta al pubblico da mercoledì pomeriggio fino a venerdì alle 13, poi il funerale. Saranno celebrati venerdì 21 ottobre alle 15 nel Duomo di Pieve di Soligo (Treviso) i funerali del poeta Andrea Zanzotto. La camera ardente sarà allestita da mercoledì alle 14 al pian terreno del polo chirurgico dell'ospedale di Conegliano, dove il poeta è deceduto. L'omaggio alla salma sarà possibile fino alle ore 13 di venerdì.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:42

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