Ventotto sfumature di rosa: l’omaggio al rosa indicato come colore guida per l’anno 2016 nei padiglioni del COSMOPROF di Bologna si è sprecato in occasioni e possibilità. Si comincia dal rossetto che viene proposto sia in formula liquida che solida con le più diverse interpretazioni del rosa, dal classico rosa baby al rosa cipria ( più vicino ai colori naturali e al quasi beige in voga fino allo scorso anno). Non mancano rossetti bicolore che affiancano al rosa un rosso geranio coraggioso per non parlare dei rossi che pure giocano magistralmente tra le nuove formule per il trucco delle labbra. Meno neri, meno “scurissimi” e più rosati.
Riflessi rosa hanno acceso di luce il biondo freddo che il mood delle acconciature propone con insistenza “riscaldato” da colpi di rosa appena accennati.
Ma è nel territorio delle unghie , la nail land, che il rosa si permette di tutto e di più. Non parliamo di unghie “naturali” che la moda intende cancellare per coprirle comunque con le “protesi” fissate con gel sempre più sofisticati. Sull’unghia artificiale che sarà comunque lunga, meno appuntita e più squadrata o arrotondata a mandorla, i nail-writers hanno predisposto motivi e disegni elaboratissimi che riprendono quelli di tappeti persiani o quadri floreali art-dèco. Sui colori in gel, con tecniche diverse, dalla crash , alle micropitture cinesi , vengono riversate sulle unghie – affermano gli psicologi della bellezza - tutte le frustrazioni, il bisogno di evadere, la voglia di farsi guardare, il piacere di muovere un disegno che si snoda oppure il coraggio del nudo, con unghie rivestite di gel color carne che vorrebbe renderle “naturali”.
Le unghie sono l’ultima arma che ci è consentita dall’evoluzione che ha indebolito i denti (che servivano “per mangiarti meglio”) e le unghie (per graffiarti meglio) : comprensibile quindi che il punto di interesse assoluto nella storia delle “protesi ” di bellezza siano proprio le unghie e l’universo artistico che su di esse si sta convogliando. Naturale quindi che il massimo del mood sia l’unghia firmata da un artista vero, come un quadro da portarsi appresso .
Sulla stessa strada si collocano i tatuaggi che a Bologna sono stati presentati con mille possibili versioni non irreversibili. Ai tipici disegni del tatuaggio rituale si aggiungono veri e propri ricami di sapore ottocentesco da alternare a motivi pop di impatto violento o a giochi floreali dolcissimi da applicare con la certezza rassicurante che dopo un po’ di giorni (più o meno una settimana) si eclisseranno dopo averci regalato l’effetto tatuaggio senza la clausola dell’irreversibilità che li rende temibili anche se, proprio per questo , più fascinosi .
Chiusi i cancelli di COSMOPROF in Fiera a Boilogna restiamo nel mondo della bellezza con Afrodite che a Venezia, nel Museo di Palazzo Mocenigo - a cura di Marco Vidal (MAVIVE) - è stata evocata con la presentazione del volume “I balsami di Afrodite” ( Aboca) . La bellezza vissuta come salute con ampia descrizione di medicamenti, farmaci, unguenti e balsami in uso dalla notte dei tempi, ricavati da piante e erbe di ogni tipo, silfio, dittamo, mandragora, elleboro o trattati con ingredienti curiosi (e pare miracolosi!) tratti da animali tipo la jena, il coccodrillo, il camaleonte.
Agli intervenuti a Palazzo Mocenigo Aboca ha donato una stampa botanica.
Ultimo aggiornamento: 00:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi