Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

VESTIRE UN LIBRO: Buzzaccarini,
Linea d'acqua, Zentilini e Verlaine

Venerdì 5 Febbraio 2021 di Luciana Boccardi

Si parla molto  oggi della carta:  sarà vero che sta scomparendo dal nostro quotidiano, soppiantata dall’universo web che si sta accaparrando  il mondo dell’informazione, della comunicazione, sostituendosi ai media quotidiani e altro?  “No” - a giudizio della signora della carta, Vittoria de Buzzaccarini, che dalla sua lussuosa “tana” cartacea veneziana, nella bellissima dimora alla Giudecca  dove da anni porta avanti  “Charta”   (rivista tra le più quotate che tratta appunto di questo materiale in tutte le sue declinazioni, a  cui si è affiancata spesso  Alumina)  :  “la carta non scomparirà”.  Appassionata, attenta  esploratrice di notizie, amante di questo materiale al quale ha dedicato  l’intera seconda metà della sua  vita  (e ben altro!)  , la Buzzaccarini  mi introduce alla magia della “carta da toccare”, perché questo materiale  “ha un’anima, è il messaggero della nostra civiltà che senza la carta non sarebbe arrivata al  nostro tempo con quelle informazioni che pervengono dalle pagine ingiallite di antichi libri e dai nostri quotidiani che ancora gran parte del mondo ama sentire tra le mani, sfogliando  pagine che cantano piuttosto che sprofondare nel  buio del mondo digitale, certamente più comodo ma freddo, privo di cuore”. Carta come materiale vivo e come legame con il nostro passato, traghetto di civiltà nei secoli  raccontati anche dagli antichi codici che non a caso  Buzzaccarini  si è impegnata a riprodurre ,  uno per ogni annata,  scegliendoli  tra quelli che l’hanno emozionata di più.Al mondo della carta si lega  il linguaggio dell’antiquariato che sa fornirci libri che da soli trasmettono sensazioni indescrivibili.  Da quel  mondo perviene  anche l’editoria d’arte che tiene conto non solo dei contenuti letterari ma che intende “vestire i libri” con la scelta di edizioni  ispirate alla bellezza. La carta da sola può annunciare  il contenuto  di un libro, offrendo  emozioni legate al tatto, all’intuizione grafica,  alle immagini stampate  con cura sulla carta “giusta”.Nel mondo antiquario  si è formato  un editore  d’arte dei  nostri  giorni,  Luca  Zentilini  , fondatore di  Linea d’Acqua, una  casa  editrice che   ha scelto di pubblicare libri studiati  anche per regalare alla lettura emozioni  diverse. E qui la carta è il primo passo verso la realizzazione di quello che potremmo chiamare il vestito del libro. Ho tra le mani una delle ultime produzioni  di Linea d’Acqua,  “Fetes galantes” , di Paul Verlaine,  che ha visto la luce per la prima volta nel 1869,  oggi proposto con le immagini di Paul Emile Bècat.  Fascicoli sciolti, introdotti da illustrazioni delicate, leggiadre, evocano  un  Ottocento prezioso a commento  dei  versi  del  poeta  francese che instaurò per la lirica un nuovo corso.  Il  libro accuratissimo  e di alta caratura estetica, è imprigionato  in una scatola di cartoncino  turchese  a minuscoli fiorellini  bianchi,  con etichetta che riporta a edizioni d’antan  vissute come  un vestito di grande sartoria  per l’invito a una festa galante firmato da Verlaine.Qualche tempo fa ho avuto occasione di sfogliare  - pubblicata da  Linea d’Acqua -    una raccolta di preziose ricette di cucina veneziana    accompagnate da  brevissimi  testi   impregnati di eleganza letteraria, elaborati con il garbo e la precisione di ricercatrice  puntigliosa di Rosamaria Lo Torto che,  dopo una vita  come docente  di Lettere nei   licei, ha assunto l’incarico di  Delegata per Venezia dell’Accademia della Cucina Italiana. Un  “libretto “ così, come tanti di cucina, che però si impone anche  per  l’eleganza e la  bellezza della sua  veste grafica:  carta leggera , da sfogliare con lievità, illustrazioni bellissime, significative, a volte astratte  per consentire il volo che questo tipo di lettura esige. Si tratta di  alta editoria che si  distingue in assoluto da quella “ricchissima e pesante”   oggi  richiesta a gran voce da manager  di aziende che intendono affidare a questi  oggetti editoriali (perché è un insulto chiamarli  libri) l’esibizione della loro ricchezza, del loro potere, il  genere autoreferenziale che si illude di trovare in questi   immensi, pseudo-libri  grandi, pesantissimi, ridondanti  di colori , di invenzioni  editoriali costose, il complice,  l’alleato che in realtà racconta davvero la loro verità  arrampicatrice, esibizionista . L’editoria d’arte è altra cosa, è altra dimensione che chiede alla cura per un libro un rapporto  diretto con la grande  cultura e la grande bellezza. “Il segreto  vero  di queste edizioni  è soprattutto  nella carta - mi   confessa Luca Gentilini -  questo materiale che per un’opera editoriale non deve essere da meno del contenuto letterario  ”.  E con l’omaggio alla carta questa Casa editrice piccola e importante  ha realizzato   tra gli altri anche il libro che racconta la storia di un’azienda veneziana  e della  famiglia che l’ha costruita (i Vidal):  a dimostrazione che anche un libro con destinazione ovviamente commerciale può  diventare un’opera.  Non a caso si chiama veste editoriale:   perché  a suo modo , come una seta, come un velluto o un taffetas   ,materiale per un vestito ,  devei “vestire” un  libro.

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