Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Reinventiamoci la bellezza

Martedì 17 Agosto 2021

Sarebbe facile affermare che “ Il brutto è servito”. Di bellezza continuiamo a occuparci ma poi usciamo per una passeggiata e incontriamo una, dieci, centomila lei con infradito su piede provato, gambe nude fino ai glutei debordanti dai bordi sfrangiati di un pantaloncino sottotaglia. Sopra , svolazzano camiciole stanche, dalle quali escono braccia coperte da tatuaggi sempre più contorti , paesaggistici, naturalistici, simbolici, purchè importanti, ben visibili, applicati su aree di pelle sempre più estese, fino a raggiungere in certi casi il collo, o la faccia. Le decine o le centinaia di “lui” che incrociamo in questa passeggiata di rassegnazione portano sandali-ciabatta, o infradito da bagno, i pantaloni corti sono autentiche mutande che lasciano scoperte le gambe complete di peli . Sopra un qualcosa di svolazzante o semplicemente una canottiera che lasci scorgere tatuaggi da esposizione. In mano hanno entrambi, i lei e i lui, il telefonino tenuto come una protesi . Ciò che si muove intorno a loro non viene né visto né considerato, sia che si tratti del Duomo di Milano, o del Palazzo Ducale di Venezia, del ponte di Rialto o di Piazza di Spagna. ma invece c’è da considerare che in quelle mises apparentemente solo casuali c’è una certa voglia di apparire, una voglia di corrispondere a una ricerca del bello che per noi è stato, era (forse sarà sempre) altra cosa. Il bello come la storia ce lo ha consegnato non èp quasi mai casuale, è frutto di una ricerca, di una volontà, di una conoscenza. Di una educazione.. C’è la risposta pronta ed è “la comodità”, che oggi giustamente risulta un obbiettivo privilegiato e a fronte del quale non si discute. Ma la bellezza non c’entra.

Bellezza è qualcosa che non coincide sempre (anzi, quasi mai) con la comodità. La bellezza è una composizione prima di tutto sensoriale che parte da una ricerca sottile che mira alla perfezione. Per raggiungere la bellezza le donne hanno conosciuto le pene dei corsetti stringivita , dei tacchi alti assassini, delle cerette ovunque per presentare una pelle liscia, levigata, le parrucche che nel Settecento si proponevano come oggetti decorativi ingombranti e scomodissimi. Questo le donne, mentre gli uomini, consapevoli forse che le gambe maschili sono quasi sempre brutte (non si offendano i maschi vanitosi) inventavano le mode di calze protagoniste, o di pantaloni aderenti di seta colorata, o - nel nostro tempo quei completi da città meglio conosciuti come i “doppiopetto” blu buoni per ogni stagione. La bellezza non è un raggiungimento facile, lo sanno anche i patiti delle diete che misurano ogni boccone pesandolo , rinunciando al piacere di un gusto per obbedire al dispotismo della bilancia. La bellezza è un costo ma basta un soffio per annullarla, è una dimensione che esige interventi all’interno nell’anima. . Si diceva una volta che si comincia ad essere belli dentro, ed è vero perchè tra le esigenze della bellezza c’è l’imponderabile che si propone come una trasmissione di calma, di disponibilità educata, di propensione al sorriso, soprattutto di pause nella frenesia quotidiana. Questa forse potrebbe essere la “nuova” bellezza.

Ultimo aggiornamento: 15:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA