MODI E MODA di
Luciana Boccardi
I "capricci" di Iannone per Pal Zileri -
Casual geniale per Brunello Cucinelli
Lunedì 24 Giugno 2019
di Luciana Boiccardi
Il rosa baby del cartoncino d’invito per la sfilata di moda maschile della Pal Zileri - dedicata alla primavera-estate 2020 - non deve trarre in inganno. E’ il segnale che l’intuito sempre in allerta di Rocco Iannone (direttore artistico del famoso brand veneto) ha inviato a chi ha buone orecchie per intendere. E’ sotto gli occhi di tutti che le lancette dell’orologio della moda sembrano segnare l’ora delle sovrapposizioni, ibridi, scambi di genere che oggi sono pane quotidiano per l’attenzione leggera, la disponibilità così diffusa all’imitazione, all’adeguamento , alla ricerca dell’attenzione facile. Iannone con Pal Zileri si adegua ai “capricci” della moda presentando una summa di proposte che racconta da sola i motivi del successo di questa griffe: andiamo con il rosa? Sì. Ma attenzione! la tavolozza è ancora piena di proposte “cromatiche” diverse. Il tono dolce che concede dettagli e atteggiamenti a un genere femminile applicato al guardaroba maschile , trova lo spazio necessario per aderire a un filone che nelle ultime stagioni si è imposto con vigore ma non prevale e consente alla collezione (che non a caso lo stilista ha chiamato “Capriccio”) di sfilare con un guardaroba bellissimo attualizzato nell’uso di materiali che parlano di un look metropolitano agile e maschile raccontando nei dettagli una cultura raffinata che caratterizza il linguaggio stilistico del giovane calabrese che proprio nei “capricci” si riporta a messaggi pittorici importanti, primo fra tutti il Tiepolo con i suoi chiaroscuri, le sue volute capricciose, la sua forza espressiva.
Semplice, colta, elegante anche nelle versioni più agili, decisamente casual, l’intelligenza stilistica di Pal Zileri, firmata per la quarta volta da Rocco Iannone offre alla vetrina moda della prossima stagione calda solo l’imbarazzo della scelta. E - last but not least - il gioco della tavolozza che pur compiacendo superficialmente la vie en rose - che sembra vincente (ho detto sembra!) in queste ultime stagioni - riesce a fondere un modo più addolcito rispetto al passato con un vigore maschile che di fatto è la cifra di questa collezione. L’approvazione per il percorso scelto da Pal Zileri si conferma ancora una volta.
“Cerchiamo di evitare la noia”: questo il mantra di Giorgio Armani , fiero di presentare questa sfilata nel suo giardino rinascimentale privato di via Borgonuovo ( “finalmente a casa!”). Per il 2020 lo stilista-guru punta su un look pratico, pieno di dettagli che trasmettono il suo linguaggio pulito, raffinatamente semplice, dedicato a un uomo che “non vive per vestirsi ma si veste per vivere una giornata come tante, accompagnata da un abbigliamento che eviti la noia: “basta con il grigio” - ha tuonato alla fine del defilè. Unico diktat imprescindibile: il gilet , che Armani suggerisce di portare spavaldamente anche su pelle nuda .
Milano ha ospitato momenti importanti ma con un netto calo di partecipazione rispetto a Firenze con Pitti Uomo .Parleremo di questo gap alla fine della tornata che ha visto brillare particolarmente la firma di Fendi con un omaggio al green, alla natura, “al verde che rigenera” che la stilista, Silvia Venturini Fendi lancia come messaggio per l’umanità.
Un’eleganza urbana, raffinata e attualissima nel gioco di toni chiari è stata presentata con successo da Eleventy.
La moda maschile si rinnova, cambia, gioca a rimpiattino con quella femminile: a farne un mix geniale è come sempre Brunello Cucinelli. Con la firma dello stilista umbro che occupa uno tra primissimi posti nella moda italiana, l’uomo della primavera-estate 2020 dovrà accettarsi senza età, sempre green con pantaloni un po’ più corti e giubbotti che sono quasi sempre dei gilet geniali, a revers, a scollo arrotondato, portati come un elemento diverso che consente un’ agilità assoluta e un’eleganza casual, com’è nel pensiero di Cucinelli da sempre.
Ultimo aggiornamento: 16:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA