Cambia pelle Federica Repetto? Giornalista nota , la incontriamo oggi al debutto di una attività che in realtà le è congeniale da tempo: “prima era un divertimento, un modo per trattenere alcune immagini che mi interessavano, oggi…. Vedremo.” Un progetto che solo per prudenza appare adombrato dal dubbio perché in realtà il futuro dell’eclettica veneziana si può ben immaginare con una presenza significativa anche nel mondo della fotografia- giornalistica. Un pronostico che trova conferma evidente nella mostra realizzata per “Il Padiglione del Vetro” - Arts Connections , allestita a Venezia, nella Scoletta di S.Giovanni in Bragora , in Campo Bandiera e Moro (dove resterà aperta al pubblico fino al 22 prossimo ) - nel quadro del Festival che celebra il vetro di Murano : una importante operazione culturale sostenuta dalla Fondazione dei Civici Musei veneziani , con particolare riferimento al Museo di Palazzo Mocenigo e il Museo del Vetro di Murano .
Nel contesto di una serie di iniziative importanti che hanno visto e vedranno celebrata la dimensione veneziana del vetro, la capsule di Federica Repetto ( “Shooting the glass – Fotografare il vetro” ) documenta in cinque scatti trattati con tecnica innovativa situazioni di cronaca e varie fasi della lavorazione artigianale che si riferisce all’arte del vetro che in “Bazar 2018” è cronaca di totale attualità, in “Atelier 2018” è ispirazione; autentica magia è “Fiamma 2018; in “Foglia” è arte e libertà .
L’esaltazione della dimensione artigianale si “legge” in “Mani” : una immagine che offre spunti di rilievo giornalistico.
In realtà l’intera sequenza proposta dalla Repetto , al di là dei contenuti tecnici e artistici delle immagini , offre uno spaccato nitido di fotografia giornalistica, ( genere che ha avuto come capostipite inimitabile Fulvio Roiter che ha dedicato tutta la sua opera al racconto di cronaca affidato a uno scatto . Una scelta di campo che conferma la Repetto giornalista anche nell’uso di un mezzo diverso da quello del giornalismo tradizionale che un tempo fu la penna e oggi l’I-Pad. “Bazar 2018”, di inequivocabile dimensione giornalistica, denuncia con chiarezza lo stato di fatto della commercializzazione del vetro , ovvero la vendita di oggetti non prodotti dalle fornaci veneziane ma provenienti dall’Estremo Oriente e venduti truffaldinamente a Venezia, la città del vetro, con falsa paternità.
L’obbiettivo giornalistico della capsule firmata da Federica Repetto si evidenzia anche nelle immagini proposte come esaltazione di un lavoro particolarissimo, quello delle “perlere” muranesi e veneziane - con particolare riferimento a Lisette Caputo (Maison Lisette a Murano) - che con gesti antichi consentoino il sopravvivere di un’arte che tale si propone sia pure nella semplicità di gesti trasferiti da una storia millenaria che a Venezia e a Murano , parlando di vetro , esige un rispetto culturale per un artigianato, un’arte, da esaltare e proteggere.
Ultimo aggiornamento: 02:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

MODI E MODA di
Luciana Boccardi
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