Ormai parliamo di bellezza con il beneficio del dubbio, perché non sappiamo di quale bellezza parliamo oggi. Da tutti i canali di informazione , dalla stampa o in streaming, pervengono proposte, esposizioni, massime inneggianti in forma a volte poco comprensibile alla bellezza. Abbiamo più volte avuto occasione di sottolineare l‘impegno quasi ossessivo di creativi e stilisti , osservatori e sociologi nei confronti di questa dimensione così come viene considerata e vissuta oggi, insofferente di canoni prefissati, decisa a smantellare costruzioni che si reggono su codici d’antan per intraprendere nuove vie, nuove considerazioni che a volte rasentano l’insulto per chi non intende capovolgere un giudizio ritenuto un diritto acquisito quale può essere l’identificazione della bellezza con l’armonia. Armonia di colori, di toni, di volumi, di leggerezza, di disegno. Ma è proprio l’armonia che oggi sembra declinarsi con versioni inattese, capovolgimenti di accostamenti cromatici, minimizzazione o ampliamento di volumi. Esistono , è vero, precedenti neanche tanto remoti che ci hanno consegnato autentiche rivoluzioni dell’estetica: parliamo per esempio dell’avvento cubista, del futurismo cantato da Marinetti con l’applauso per concetti estetici sconcertanti per la sensibilità di allora , lontani ani luce dai codici del bello in quegli anni.
La bellezza - sostiene un cultore del “bello oltre l’umano” , Thomas Mann - non può essere interrogata. Regna per diritto divino.” Ma sulla ricerca di perfezione che si è sempre associata alla bellezza , o sulla ricerca dei contrari, ovvero delle imperfezioni che alterano il concetto classico di “bello” ed esaltano una tipologia individuale , diversa.
Sta di fatto che intorno a questa ricerca della perfezione (o del suo contrario, cioè di quell’imperfezione che nella sua somma diventa “il bello”) ruotano interessi mondiali di ricerca, di proposte, di realizzazioni, di investimenti. COSMETICA - la sigla che rappresenta lo studio più approfondito e più attuale dell’intero mondo che ruota intorno alla “bellezza” - non cessa di analizzare fatti e tendenze destinati a consegnarci un pentagramma nuovo, corrispondente a ciò che il nostro quotidiano considera bello. Non parliamo di stilisti ( ovviamente , primo in lista , Alessandro Michele) che stanno disegnando per loro conto un percorso di bellezza diversa, deprivata di connotazioni estetiche storiche, legata più a considerazioni di tipo sociale che a sensazioni maturate dalla nostra sensibilità. E’ la bellezza senza genere, ovvero quella che aggredisce l’opposto per consegnarci un “individuo” donna o uomo completamente nuovo. Esaltiamo la bellezza dei capelli? E se ci avvicinassimo alla “ bellezza” di una testa calva? Qualche tempo fa, per inseguire questa ricerca della “nuova bellezza” auspicata, Gucci ha mandato in onda una collezione per la quale aveva voluto tra le modelle scelte per la sfilata una giovane decisamente brutta, anzi, valolrizzata proprio per la bruttezza senza mezzi termini. Si tratta dell’’ armena Armine Arutyunyan che dopo quella sfilata che esibiva clamorosamente i suoi “molti” difetti è divenuta oggetto di body shamng, ovvero di osservazioni negative indirizzate contro il suo corpo non accettabile da un culto della bellezza che ancora premia il bello tradizionale. Insulti e derisione hanno colpito la sua immagine a “basso profilo di gradimento”, il suo corpo disarmonico, tanto da suggerire interrogativi offensivi come: ma è una donna o un uomo, o un sub-umano? Per uno stilista vale sempre la filosofia di Roland Barthes per il quale la società, attraverso la moda,” si mette in mostra senza discriminare”. In web è definita cultura dello “hate sharing”. In poche parole, per parlare molto chiaro, si tratta di esaltare il brutto più brutto. Un concetto che nel secolo scorso venne lanciato da Miuccia Prada che riteneva vecchio “ il concetto di bello che ci anima dal XIX secolo”.
Ricerche intorno alla bellezza in previsione del 2021, stanno producendo suggestioni in tutti i settori affrontati. Nell’acconciatura siamo ai novi tagli di capelli realizzati con grande attenzione per asincronie, contrasti di colore, imperfezioni attentamente elaborate. Il trucco sta esigendo importanti riflessioni visto che il rossetto per labbra, con l’uso obbligato delle mascherine, diventa un elemento inutile e fastidioso. Cosa suggeriranno i cervelli della ricerca per le prossime stagioni è interrogativo che troverà risposta nella fiera COSMOPROF - interrotta per Covis -perla quale Paolo Landi, voce della comunicazione ufficiale dell’universo internazionale della bellezza, conferma la ripresa ( “in forma fisica, in Fiera” ) a Bologna nel maggio 2021, dal 27 al 31. E’ il più importante appuntamento per chi si occupa di cosmetica, bellezza, profumi.
Non sappiamo più se - come ci ricordano le abusate citazioni di Dostojewsky - potremo ancora sostenere che “la bellezza salverà il mondo”. Ma il grande letterato russo non precisava quale bellezza. Certamente è sempre quella che nella versione manniana viene imputata di “trafiggere comunque come un dolore”.
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