«Chi non ha avuto un cane non sa cosa significhi essere amato», diceva Arthur Schopenhauer. Sono 8,8 i milioni di cani nelle case italiane erano 7 milioni nel 2020 - secondo il Rapporto Assalco-Zoomark 2023. Aprire le porte di casa e cuore a un animale è una questione di sentimento e filosofia. Di approccio alla vita, come ha dimostrato la pandemia, che ha fatto registrare un boom di adozioni anche come risposta alla solitudine. Così, la Giornata internazionale del cane, che si celebra oggi, diventa un'occasione per riflettere su come siamo o siamo diventati cosa ci manca, cosa desideriamo, cosa sappiamo offrire. Istituita nel 2004 negli Stati Uniti dall'attivista Colleen Paige, scegliendo come data quella in cui da piccola aveva adottato il suo primo cucciolo, la festa si è rapidamente diffusa nel mondo. A riprova, appunto, di un amore che non conosce limiti.
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Giornata internazionale del cane, i numeri
D'altronde, stando ai dati Fediaf, sono 104 milioni di cani in Europa. E, per l'Oms, si sale a oltre cinquecento milioni a livello globale. L'Italia è al primo nel mondo, sulla base del Dog-Friendly Country Index di Daily Infographics, tra i Paesi "dog friendly". I cani ci piacciono, li riteniamo amici, membri della famiglia - un sondaggio Samsung ha rivelato che è così per il 63% degli europei con un pet e che il 47% ha un account sui social dedicato al proprio animale a volte, come ha detto in passato anche Papa Francesco, li trattiamo come bambini. Le coppie «invece dei figli preferiscono avere i cani, i gatti. È un po' un affetto programmato, un affetto senza problemi», ha tuonato un anno fa. E secondo una recente ricerca Ipsos per Ca' Zampa su un campione di italiani possessori di cani, il 46% li considera come figli da coccolare e di cui prendersi cura, capaci di riempire la vita secondo il 51%, e di portare gioia e serenità in casa per il 28%.
La filosofia
«Quando si stabilisce un rapporto costruttivo, questo animale diventa non solo un membro della famiglia, ma spesso ci si rivolge a lui, parlando di sé come "mamma" o "papà"», spiega Anna Maria Giannini, docente di psicologia all'ateneo Sapienza a Roma. «Chi li adotta, soddisfa un'esigenza affettiva. I cani hanno un'affettività molto forte nei confronti delle persone, danno amore incondizionato, sono molto presenti, accolgono quando si torna a casa, adorano». In una società che corre e consuma, ricordano valori quasi perduti. «Il loro amore senza sovrastrutture, non dato per interesse o per avere altro in cambio, per le persone è compensativo. Il rapporto con Fido risponde al bisogno di affetto degli individui e, in alcuni casi, alla loro solitudine. Non può compensare, però, il desiderio di avere figli». Tanto amore si traduce anche in numeri. Solo per l'alimentazione, lo scorso anno, come registrato da Assalco-Zoomark, si è registrato un giro d'affari di 1.275,1 milioni di euro, con una crescita del 19%. Aumentano anche di più dell'8% gli snack, ossia quelle piccole coccole di gusto, che si danno ai pet per premiarli, magari consolarli della giornata trascorsa da soli in casa quando si è al lavoro o, più semplicemente, per ribadire loro affetto. Insomma, per viziarli un po' e sentirsi meno in colpa per le proprie carenze, in termini di tempo, energie non è sempre facile avere voglia di giocare dopo una giornata di lavoro attenzioni. Stando a una ricerca di Toluna, digital market research agency, anche quando le risorse economiche sono poche o sono diminuite, non si risparmia su quelle per i cani. Si preferisce, se serve, rinunciare a pasti fuori casa, vacanze, shopping. E non è solo questione di cibo, ma anche di prodotti per l'igiene, giochi, tecnologia per contrastare quella che, in una circolo vizioso, ora che il lockdown è un ricordo, è diventata la loro solitudine.