«Mi fidavo del mio family banker, finché non mi ha chiamato la Mediolanum non ho avuto sospetti».
L’istituto è nel processo anche come responsabile civile. Secondo quanto accertato dalla Dda di Roma Soldatelli dal 2013 avrebbe truffato diversi investitori per milioni di euro. I primi due hanno raccontato ieri mattina la loro disavventura e la perdita economica. Una delle vittime avrebbe perso risparmi per circa 650mila euro, un’altra per 180mila euro e una terza per 50mila euro. Tutti soldi che avrebbero dovuto fruttare interessi ma che invece venivano utilizzati a loro insaputa dal promotore per investimenti a rischio.
«Tutte le operazioni che ho fatto - ha spiegato in aula un medico di Civita Castellana - erano sotto indicazioni di Soldatelli. Sapevo che gli interessi erano al 7% e non ho avuto mai dubbi. Solo una volta, io non riuscivo a vedere la giacenza, ho chiamato la Mediolanum, ma loro ai miei dubbi hanno risposto di parlarne con il family banker».
Versione confermata anche dalla moglie. «Il consulente ci è stato presentato da amici che ne parlavano molto bene - ha spiegato -, avevamo dei soldi da investire e abbiamo iniziato a parlarne con lui. Solo alla fine abbiamo scoperto cosa faceva, ovvero disinvestiva delle somme e le rimetteva sul nostro conto per farci vedere che aumentavano. Di fatto erano sempre soldi nostri. E le rendite vere sparivano. Nel corso del tempo ho avuto qualche incertezza, sospetto. E una volta ho chiamato la banca centrale. Ma mi risposero di rivolgermi al family banker». Un circolo vizioso interrotto solo quando la sede centrale della Mediolanum si è accorta del corto circuito e ha iniziato a contattare i correntisti.
Le parti civili sono assistite dagli avvocati Carmelo Ratano, Andrea Danti e Matteo Moriggi del foro di Viterbo.