«Mi colpiva in testa per farmi piegare e io urlavo aiuto.
«Erano infondo a un lungo corridoio e non c’era nessuno - spiega davanti al collegio del Tribunale di Viterbo -, sono entrata e mi sono chiusa dentro. A un certo punto ho sentito muovere la maniglia, ho pensato fosse una donna. Quando ho aperto ho visto davanti a me un uomo che mi ha subito spinto di nuovo dentro il bagno e ha chiuso a chiave la porta. Ho iniziato a urlare, ma lui mi picchiava in testa. Aveva i pantaloni aperti e i genitali fuori. Non sapevo cosa fare, continuato a gridare aiuto ma non c’era nessuno. Ho capito che se volevo uscirne dove farlo da sola. Così l’ho colpito forte nelle parti intime, lui ha gridato e io sono riuscita a uscire a quel bagno».
La vittima subito fuori è stata soccorsa da personale della stazione e portata negli uffici, mentre venivano avvisati gli agenti della polizia ferroviaria. «Mentre venivo accompagnata - ha detto ancora la donna - l’ho visto uscire dal bagno come se non fosse successo nulla. Si era ricomposto e se ne stava andando. Sorrideva mentre io era sotto shock».
La vittima avrebbe indicato subito il violentatore al personale della stazione che ha iniziato a seguirlo. L’imputato, presente in aula, avrebbe infatti tentato di far perdere le proprie tracce, avendo capito che la situazione si stava mettendo male. Gli agenti dopo essere stati allertati, hanno iniziato a dare la caccia all’uomo, per scovarlo e assicurarlo alla giustizia. Grazie anche alle immagini del circuito di videosorveglianza sono riusciti a ricostruirne i movimenti ed a trarlo in arresto. «Abbiamo visionato le immagini - ha spiegato un agente della Polfer - e visto la donna che entrava nel bagno, subito seguita dall’imputato. E poco dopo lei che usciva urlando e l’uomo che tentava di andarsene passando per il cancello dello scalo merci».
E’ proprio davanti allo scalo merci che la polizia ferroviaria lo ferma e lo arresta per violenza sessuale. «Mentre la vittima veniva trasportata in ospedale per essere inserita nel percorso rosa - ha detto ancora l’agente - noi lo abbiamo arrestato, non ha opposto resistenza e non era ubriaco». L’uomo dopo la convalida è stato trasferito nel carcere di Viterbo, dove si trova tuttora.