La Nasa fa le prove per poter forse un giorno atterrare su Marte. Come? Grazie a Ldsd, una sorta di disco volante frutto delle nuove tecnologie, che dovrebbe sostituire gli attuali sistemi di atterraggio. Ldsd è un acronimo e sta per Low-Density Supersonic Decelerator, ovvero Deceleratore supersonico a bassa densità. Il volo sperimentale è stato effettuato nella stratosfera e nella mesosfera e, nonostante qualche problema di apertura dell’enorme paracadute sovrastante il modulo Ldsd, gli scienziati considerano l’esperimento un vero successo. Dopo il decollo alle 11.40 della mattina dal Pacific Missile Range Facility nell’isola hawaiana di Kauai, modulo è atterrato nell’oceano. Il costo dell’operazione è stato di 150 milioni di dollari
Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 11:16
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