VALBRENTA - «Dopo la fiction ‘Di padre in figlia’, vi sarà un remake del film di Veronesi ‘Solagna: non è un paese per giovani’.» Lo sostiene Daniele Andrea Nervo, consigliere M5S di Solagna e dell’Unione Montana Valbrenta. Dopo la presa di posizione del comitato dei genitori, del sindaco di Solagna e dell’Unione Montana, anche il Movimento 5 Stelle scende in campo contro la prospettata soppressione della prima classe della scuola media locale, istituto per il quale recentemente sono stati fatti cospicui investimenti per l’ammodernamento degli impianti e la messa in sicurezza. Una questione di numeri: a Solagna ci sarebbero 16 iscritti anziché i 18 previsti. «All’obiezione mossa che per i comuni montani la normativa prevede il limite di 10 alunni per classe - spiega Nervo, - è stato risposto che quella riduzione vale solo per le elementari, mentre per le medie ci si deve attenere alla regolamentazione nazionale che prevede minimo 18 alunni per classe. Un ragionamento da burocrati fatto con il pallottoliere».
Nelle piccole realtà come quelle dei comuni della Valbrenta sarebbe, infatti, più opportuno tenere in considerazioni anche altri fattori. «Le famiglie con due o più figli si vedrebbero costrette ai disagi per la loro frequentazione in scuole e comuni diversi - spiega Nervo. - Chiudendo una classe in realtà si compromettono anche le altre e partendo dalle medie si rischia di arrivare poi anche alla soppressione delle elementari e delle materne. Si rischia di aggravare i fattori negativi che già incidono sul problema dell’inesorabile spopolamento della Valle del Brenta».
«Le giovani coppie non sceglieranno Solagna se non ha le scuole per vivere con i propri figli - conclude Nervo. - Un paese che perde uno di quei servizi che ‘fa comunità’, diventa un paese dormitorio, una periferia che rischia un lento ma inesorabile spopolamento». I problemi legati alla soppressione della prima media a Solagna e le condizioni di sicurezza dell'edificio delle scuole elementari a Valstagna saranno oggetto dell'incontro tra la responsabile dell'Istituto Comprensivo della Valbrenta Carla Carraro ed il Provveditore agli studi. La stessa Carraro incontrerà, poi, gli amministratori della Valle per fare il punto sulla situazione scolastica lunedì prossimo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nelle piccole realtà come quelle dei comuni della Valbrenta sarebbe, infatti, più opportuno tenere in considerazioni anche altri fattori. «Le famiglie con due o più figli si vedrebbero costrette ai disagi per la loro frequentazione in scuole e comuni diversi - spiega Nervo. - Chiudendo una classe in realtà si compromettono anche le altre e partendo dalle medie si rischia di arrivare poi anche alla soppressione delle elementari e delle materne. Si rischia di aggravare i fattori negativi che già incidono sul problema dell’inesorabile spopolamento della Valle del Brenta».
«Le giovani coppie non sceglieranno Solagna se non ha le scuole per vivere con i propri figli - conclude Nervo. - Un paese che perde uno di quei servizi che ‘fa comunità’, diventa un paese dormitorio, una periferia che rischia un lento ma inesorabile spopolamento». I problemi legati alla soppressione della prima media a Solagna e le condizioni di sicurezza dell'edificio delle scuole elementari a Valstagna saranno oggetto dell'incontro tra la responsabile dell'Istituto Comprensivo della Valbrenta Carla Carraro ed il Provveditore agli studi. La stessa Carraro incontrerà, poi, gli amministratori della Valle per fare il punto sulla situazione scolastica lunedì prossimo.
