Marostica, Comune commissariato, la reazione di sindaco e dimissionari

Mercoledì 3 Gennaio 2018 di Maria Elena Mancuso
Marostica, i consiglieri staccano la spina, il comune sarà commissariato. Parlano il sindaco e i dimissionari.

MAROSTICA – È andato in scena ieri l’ultimo atto dell’amministrazione targata Dalla Valle. Le dimissioni contestuali di dieci consiglieri, sottoscritte al mattino davanti al segretario comunale, hanno difatti decretato lo scioglimento del consiglio. Le procedure prevedono adesso il commissariamento del Comune che sarà affidato, entro 48 ore, a un incaricato dalla Prefettura, che si occuperà di ordinaria amministrazione, sino alle nuove elezioni previste in primavera.
Un inizio d’anno col botto, insomma, come ironizza amaramente la stessa Dalla Valle che, insieme ai reduci della maggioranza, Capuzzo, Cunico, Fantin, Marchiorato e Vivian, assente, perché fuori sede, Paola Volpato, ha indetto e presieduto nel pomeriggio di ieri una conferenza stampa urgente, per spiegare quanto successo.
«Un fulmine a ciel sereno», ha detto Marica Dalla Valle, dopo aver letto con voce rotta dall’emozione la sua dichiarazione alla stampa locale. «Era ovvio e noto a tutti che le cose non andassero più bene, ma date le dichiarazioni rilasciate fino a pochi giorni fa dai consiglieri del gruppo misto, credevamo davvero di portare a compimento il mandato».
 

 

Restavano pochi mesi, ormai, alla conclusione naturale dell’incarico che, nel 2013, aveva portato la compagine di “Marostica più” al governo della città. Un elemento trascurabile, a quanto pare, per i dimissionari.
Tra loro, oltre ai membri del gruppo misto, Mattesco, Girardi, Frison e Bernardi, che dal 2016, ormai, avevano preso le distanze dalla maggioranza, anche Gianni Scettro, Maria Teresa Costa, Ivan Moresco e Matteo Vivian, del gruppo “Marostica con Scettro”. Poi Gedorem Andreatta dei Cinque stelle e, a sorpresa, anche Paolo Bonotto dello stesso gruppo di maggioranza, che, a quanto pare, pur senza prendere posizioni ufficiali, già da tempo aveva smesso di appoggiare il proprio gruppo.
«Una scelta scellerata, quella di staccare la spina anzitempo», dichiara senza tanti indugi Marica Dalla Valle.
«Che danneggia la città e risponde solo a interessi "particolari" ai quali io non mi sono mai piegata. Sono solo pochi mesi che, però, ci avrebbero permesso di portare a conclusione tanti progetti che adesso subiranno rallentamenti o saranno addirittura bloccati.
La rotatoria di Via Cecchin e il completamento della pista ciclabile, ad esempio. Progetti su cui abbiamo lavorato duramente, tanto da ottenere solo accordi bonari per gli espropri. E poi l'acquisizione a titolo non oneroso della proprietà della Cinta Muraria e del rifugio antiaereo sul Pausolino; la messa in sicurezza delle scuole; il nuovo bando per il Castello Superiore e, infine, la questione piscine, al centro dei dibattiti nelle scorse settimane. Stavamo lavorando per evitare la chiusura anche per un solo giorno e, contemporaneamente, bandire la gara per una nuova assegnazione. Ma probabilmente i nostri sforzi saranno vani».
Interpellati i presenti circa l’intenzione di rimettersi in gioco nella prossima tornata elettorale, la risposta è univoca.
«Non è il momento di occuparsene», dicono praticamente in coro, ribadendo l’amarezza e la delusione per non aver potuto portare a termine l’impegno preso nel 2013.
E anche il sindaco uscente concorda.
«Intanto credo proprio di essermi meritata una vacanza, poi si vedrà. D’altronde non ho ancora avuto modo di parlare con mio marito e i miei tre figli di quanto è successo».
Rammarico anche sul fronte dei dimissionari, assicura Loris Girardi, portavoce del gruppo misto.
«Il senso di sconfitta è condiviso, ma crediamo che questa sia la soluzione migliore. Sarebbe stato deleterio andare avanti così e, probabilmente, l’occhio distaccato di un commissario esterno, gioverà alla città. Per il resto s’è fatto quel che si poteva. Nonostante sia mancata la capacità di concertare quello che sarebbe stato un ottimo gruppo di lavoro».
«Il declino di questa amministrazione doveva esser colto dal primo cittadino, che avrebbe dovuto ammettere la fine dell’esperienza e rassegnare le proprie dimissioni», dice Gianni Scettro.
«Spero che questioni urgenti come quella delle piscine, vengano gestite in maniera efficace dal commissario prefettizio».
«Non prendiamo ancora in giro i cittadini dicendo che in quattro mesi si sarebbero realizzati progetti che non si sono fatti in quattro anni» aggiunge infine Mattesco, rispondendo alle dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco e dal suo gruppo.
«I marosticensi non sono così sprovveduti da crederci».

Ultimo aggiornamento: 17:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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