Manifestazione a Piana della Marcesina: «Stop della stagione di caccia nei territori colpiti» /Foto

Sabato 1 Dicembre 2018
Manifestazione a Piana della Marcesina: «Stop della stagione di caccia nei territori colpiti»
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Manifestazione nazionale "Un mese dopo la catastrofe" a Piana della Marcesina, l'evento è stato organizzato da numerose associazioni animaliste e ambientaliste (Iams- Impegno e Azione per un mondo sostenibile, da Enpa-Ente nazionale protezione animali, Lac-Lega per l’abolizione della caccia, Lav-Lega anti vivisezione, Lidaa-Lega italiana difesa animali e ambiente, Oipa-Organizzazione internazionale protezione animali, Mountain Wilderness, Lndc-Lega nazionale per la difesa del cane, Lipu-Lega italiana protezione uccelli, Wwf-World Wildlife Fund, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Coordinamento protezionista Veneto e Legambiente). Un serpentone silenzioso, poco meno di cinquecento manifestanti, da Valmaron ha raggiunto il Rifugio Marcesina attraverso gli oltre tre chilometri di foresta rasa al suolo. 



“È uno scenario apocalittico, credo che certe immagini resteranno scolpite per sempre negli occhi e nel cuore di tutti i partecipanti. Una grande presenza, superiore alle aspettative - commenta Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico tra i promotori e sostenitori dell’iniziativa -. Dimostra quanto i temi dell’ambiente e della tutela degli animali siano sentiti. L’idea della manifestazione è nata durante la conferenza stampa tenuta lo scorso 14 novembre alla Camera dei Deputati insieme a Patrizia Prestipino, responsabile nazionale del Dipartimento difesa degli animali del Partito Democratico e a Michela Brambilla, presidente dell’Intergruppo tutela animali di Montecitorio, durante la quale, alla presenza dei rappresentanti delle maggiori associazioni animaliste e ambientaliste, illustrai con foto e numeri l’entità del disastro: 100mila ettari di foresta rasa al suolo, 15 milioni di alberi caduti e migliaia di animali morti sotto i tronchi”.



LE TRE RICHIESTE
Nel corso della manifestazione sono state ribadite tre richieste: divieto di caccia per l’intera stagione venatoria nelle province colpite, lo stop al progetto di legge regionale per l’apertura dei sentieri di montagna ai fuoristrada dei cacciatori e azioni concrete per contrastare i cambiamenti climatici che in Veneto hanno lasciato il segno con il tornado del luglio 2015 sulla Riviera del Brenta e con l’uragano del 29 ottobre.

Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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