Da faraonico centro nuoto a "isola
dello sport": così cambia Acquapark
L'ipotesi: palestra, altri campi e verde

Giovedì 13 Ottobre 2016
Un render sulla struttura di Cassola: l'entrata alla palestra

CASSOLA - E' stato definito uno scandalo nazionale, un'incompiuta della vergogna, e chi più ne ha più ne metta. L'Acquapark di Cassola dopo le promesse dei tuffi spericolati e la improbabile futura concorrenza con i centri bagnanti di... Riccione, è rimasto uno scheletro esposto alle intemperie. Anni fa ci era passato Brumotti, che prima delle recenti imprese sul Ponte Vecchio, con la sua spericolata bicicletta su Canale 5 aveva fatto evoluzioni nel cantiere lasciato a secco, promettendo di tornare a vedere l'opera "sistemata" che però sistemata non lo fu più: e neanche lui si fece più vedere, peraltro. Come noto la struttura avviata dalle precedenti amministrazioni Pasinato rimase ferma dopo il fallimento dell'impresa concessionaria, che "bruciò" anche circa 700 mila euro di soldi pubblici del milione giunto allora al Comune dallo Stato.

I disegni della struttura "ripensata"

 

Ora l'amministrazione di Aldo Maroso, che ha ereditato la spinosa faccenda, avanza un'ipotesi di recupero con, presto, una palestra coperta che possa essere utilizzata anche dalle scuole. Poi, in un secondo momento, dei campi da gioco all'aperto, ad esempio delle superfici da calcetto realizzate al primo piano con un'idea "risparmiosa". E poi una vasta area verde a disposizione del quartiere e di tutti i cittadini. L'idea la chiamano  "Isola dello Sport". Un piano che mira al recupero, alla riqualificazione e, poco per volta, al completamento del grande cantiere abbandonato di Borgo Isola, a San Giuseppe. Per il faraonico Acquapark prima versione ci sarebbero voluti 18 milioni con unproject financing, ora le prospettive sono di spenderne sei, in ogni caso una cifra cospicua ma diluita nel tempo.

Lo scorso anno, dopo una trattativa, la giunta Maroso ha riportato il Comune in possesso della zona di cantiere ed ha cominciato  a studiare delle soluzioni per poter sfruttare le opere già realizzate. «Da sempre il nostro primo obiettivo - spiega il sindaco Maroso - è dare alla scuola media di San Giuseppe una palestra coperta. Vorremmo inoltre rendere fruibile un'ampia porzione di verde all'esterno». Così nei mesi scorsi la Giunta ha chiesto ad alcuni studi tecnici di proporre nuovi possibili scenari per l'area "ex Acquapark", possibilmente recuperando le strutture e gli elementi architettonici esistenti: uno stabile di circa 44 mila metri cubi di volume. Fondamentale, per non perdere il contributo di 1 milione di euro già erogato dallo Stato, era inoltre conservare la vocazione sportiva del complesso. Sulla base di queste richieste lo studio associato Tixa, di Ruggero Todesco, Federico Dalla Valle e Marco Alessi, ha proposto all'amministrazione un'ipotesi che consentirebbe di arrivare in poco tempo alla messa in sicurezza dell'area e al completamento delle opere di più immediata necessità, palestra compresa. 

«La soluzione che più ci convince - prosegue il primo cittadino - prevede la realizzazione, nella struttura esistente, di una palestra adatta ad un'utenza scolastica ed extrascolastica ma anche sfruttabile come punto di aggregazione per manifestazioni non sportive. All'esterno si intendono creare 3 o 4 campi da gioco e un parcheggio da 60 posti auto e, tutt'intorno, ci sarebbe la possibilità di recuperare lo spazio a disposizione per dar vita a un parco con giochi, percorso vita e orti urbani». 

I sei milioni di spesa, dice il sindaco, potranno essere dilazionati visto che l'opera si presta ad essere eseguita per stralci, il primo dei quali contempla la costruzione della palestra e la messa in sicurezza di tutto il sito, per un importo di circa 2 milioni e mezzo.  «Da questo scenario - aggiunge il sindaco - non è esclusa l'ipotesi di ricavare uno spazio per il nuoto e le discipline in acqua. Stiamo valutando la possibilità di apportare alcune variazioni al progetto in modo da riservarci la possibilità di realizzare, in un momento successivo, anche una piscina». Determinante, conclude il sindaco, sarà il parere dei cittadini, ai quali questa nuova ipotesi progettuale sarà presentata ufficialmente domani sera, venerdì 14 ottobre, alle 18.30 in municipio. L'incontro  si terrà in sala consiliare, sarà aperto a tutti e vedrà la presenza dell'intera Giunta e dei progettisti che hanno redatto lo studio di fattibilità.

Acquapark, una storia per punti:
il primo tuffo previsto sei anni fa


In sintesi la vicenda Acquapark come ricostruita da una nota municipale, dal 2005 ad oggi.
2005/2007. Nel piano delle opere pubbliche viene inserita la costruzione di un impianto natatorio coperto comunale, da realizzarsi mediante l'istituto della finanza di progetto.
Giugno 2008. Si approva uno schema di convenzione tra la società promotrice Cosbau spa come concessionaria ha costituito la società di progetto "Acquapark Cassola srl". 
13 giugno 2008. Tra Comune di Cassola e la Acquapark Cassola Srl viene sottoscritta la convenzione per la realizzazione del nuovo impianto natatorio con centro fitness e ristorazione.
Marzo 2009. Posa della prima pietra e previsione del primo tuffo per giugno 2010. 
Prima metà 2010. Stop dei lavori. Al Comune pervengono diverse segnalazioni di insoluti da parte delle ditte operanti all'interno del cantiere. L'ente pubblico invita quindi la Acquapark Cassola Srl a fornire spiegazioni ma queste non arrivano. Nel frattempo la Cosbau spa, che deteneva tutte le quote di Acquapark Srl, va in concordato preventivo. 
Marzo 2013. Fallisce la Acquapark Cassola srl di Mezzocorona (Tn). Dopo alcuni mesi i curatori fallimentari della 
società chiedono al Comune il pagamento dei lavori già eseguiti.
2015. Il Comune, ora retto dalla giunta Maroso, al termine di una lunga trattativa e grazie ad una transazione che non ha comportato oneri aggiuntivi per l'ente, rientra in possesso del cantiere.
2016. La giunta di Maroso invita alcuni studi tecnici a proporre delle soluzioni per il recupero e la riqualificazione dell'area. 
13 ottobre 2016. Lo studio di progettazione Tixa presenta uno studio di fattibilità.

Ultimo aggiornamento: 18:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA