Acquapark, eredità scomoda

Giovedì 19 Giugno 2014
Acquapark, eredità scomoda
È l'Acquapark una delle questioni più delicate che la nuova amministrazione comunale di Cassola si trova ad affrontare in questo inizio di legislatura. A confermarlo è stato il sindaco Aldo Maroso durante la presentazione del suo programma amministrativo nella prima seduta di consiglio comunale, dove ha annunciato che il punto presentato in campagna elettorale sulla questione è stato leggermente modificato. «Appena eletti abbiamo subito avuto un incontro con l'avvocato Mantovani, che ha in mano la procedura giudiziaria per fare il punto della situazione acquisendo tutta la documentazione necessaria - ha spiegato il primo cittadino - e adesso dobbiamo decidere se andare a giudizio o chiudere la vicenda con una transazione».
L'intento di acquisire il manufatto per portare avanti i lavori in proprio o destinarlo ad altri utilizzi, quindi, non è più una certezza. Tanti sono infatti i problemi da superare, per i quali lo stesso Maroso ha incontrato anche i responsabili dello studio Bertacco & Xausa, valutando il loro studio, già impostato nei mesi precedenti, di un complesso natatorio ridimensionato rispetto alle previsioni iniziali. «Al momento sappiamo solo che, oltre ai soldi già spesi - ha spiegato sempre Maroso - ne servirebbero molti altri per acquisire il manufatto nelle condizioni attuali, più 400 o 500 mila euro per renderlo collaudabile e pronto per una nuova gara di appalto. Abbiamo ereditato una situazione molto difficile, perché si prevede un milione e mezzo di euro da spendere per avere soltanto quello che c'è già adesso».
Anche l'obiettivo iniziale della lista Vivere Cassola comporterebbe dunque un notevole sforzo economico, sul quale il sindaco non intende procedere senza un appoggio della cittadinanza. Dall'altra parte invece, l'ex primo cittadino Silvia Pasinato invita il suo successore a seguire la rotta già intrapresa: «Tra le opere da concludere - ha scritto la Pasinato - c'è anche l'Acquapark, con una soluzione progettuale e giuridica che appare la sola oggi da poter affrontare per mandare avanti l'opera mantenendo vivo un finanziamento statale di 1 milione di euro».
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