Terni, marocchino accoltellato in un parco a Borgo Rivo: l'ombra del racket della droga

In procura un fascicolo contro ignoti per tentato omicidio

Lunedì 28 Agosto 2023 di Nicoletta Gigli
Terni, marocchino accoltellato in un parco a Borgo Rivo: l'ombra del racket della droga

TERNI - Un altro conto in sospeso per questioni di droga viene regolato a coltellate in pieno giorno.

Un nuovo giallo da risolvere per gli investigatori della squadra mobile, che contano di avere elementi utili dalla vittima della brutale aggressione.

E’ un trentenne marocchino, con diversi precedenti per spaccio di stupefacenti.

Abbandonato in una pozza di sangue e con una vasta ferita su un fianco, è stato salvato grazie a un delicato intervento chirurgico all’ospedale di Terni.

Quando sarà in grado di raccontare quello che è accaduto potrà agevolare le indagini anche se la sua collaborazione, in un ambiente omertoso come quello legato alla gestione delle piazze di spaccio, non è affatto scontata.

La certezza è che il trentenne marocchino viene notato da alcuni passanti disteso sull’erba nell’area verde di via Ialenti, a Borgo Rivo. E’ ancora cosciente e grida implorando aiuto. Chi si avvicina vede che perde molto sangue dalla profonda ferita al fianco causata dalla  coltellata che gli ha sferrato un uomo sparito nel nulla.

Sul posto arriva l’ambulanza del 118 che lo porta al pronto soccorso del “Santa Maria”.

I medici capiscono che non c’è tempo da perdere e iniziano l’intervento chirurgico che gli salverà la vita. Col passare delle ore le sue condizioni migliorano e gli investigatori attendono solo il momento giusto per poterlo sentire.

Solo lui potrà consentire di dare un nome a chi l’ha accoltellato visto che nessuno ha assistito al fatto di sangue.

Sul luogo dell’aggressione i poliziotti della Mobile che, sotto il coordinamento della procura che ha aperto un fascicolo contro ignoti per tentato omicidio, sono al lavoro per ricostruire i contorni della  vicenda.

Si parte da un punto fermo. Il trentenne da qualche mese vive accampato con altri connazionali in uno stabile abbandonato poco distante dall’area verde di via Ialenti dove è stato accoltellato. In quel rudere i residenti hanno più volte segnalato la presenza di sbandati che vivono spacciando.

Un “lavoro” che sarebbe la causa dell’ennesimo regolamento di conti andato in scena in città tra spacciatori che si sfidano col sangue per gestire un mercato che non conosce crisi.

Solo dieci mesi fa si sono contati tre fatti di sangue in pochi giorni, legati dal filo comune della nazionalità delle vittime, tutti nordafricani, e dell’arma, quei coltelli utilizzati senza pietà. Due mesi fa il pm, Barbara Mazzullo, ha chiuso le indagini sul fatto di sangue andato in scena il 5 ottobre a Marmore, dove lo spaccio dei boschi viene gestito da africani. Indagati due fratelli marocchini di 26 e 21 anni per aver tentato di uccidere un connazionale di 25 anni. Per quest’ultimo, che quella notte rischiò la vita, un avviso di garanzia per le lesioni causate al più giovane dei due fratelli. In quei giorni un 35enne marocchino fu gravemente ferito di fronte palazzo Spada da uno sconosciuto che gli aveva rifilato una coltellata al torace. Episodi su cui ancora s’indaga. Legati alla guerra tra bande di pusher che si contendono le piazze di spaccio.

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