Disabili prigionieri in casa scontro, a Terni è scontro tra Comune e Ater

Domenica 11 Giugno 2023 di Sergio Capotosti
Disabili prigionieri in casa scontro, a Terni è scontro tra Comune e Ater

TERNI Le case per disabili da realizzare, gli appartamenti popolari da assegnare, il verde pubblico da curare. È scontro totale tra Comune di Terni e Ater. «Qualcuno deve cambiare atteggiamento. Non tollereremo più le inefficienze», questo l'avviso di sfratto che il sindaco Stefano Bandecchi spedisce al presidente dell'Ater, Emiliano Napoletti.
Un braccio di ferro che è iniziato con tanto di multe che il Comune ha spedito all'Ater per la mancata manutenzione del verde pubblico, insomma non hanno tagliato l'erba. «Le cooperative sociali che si occupando del servizio - ha detto il vicesindaco Riccardo Corridore - hanno spiegato che determinate zone di verde pubblico da tagliare sono di competenza dell'Ater. Per questo abbiamo mandato la polizia locale che ha elevato le prime sanzioni all'Ater». Uno scontro tra enti che non ha precedenti e che non tiene conto di un contenzioso pluriennale proprio sulle competenze e pertinenze tra Comune e Ater, che riguarda non solo il verde ma in generale la manutenzione di strade e piazzali.

A pagare il conto più salato di questo braccio di ferro potrebbero essere i disabili che sono in attesa di un alloggio adatto alle loro esigenze. Il Comune di Terni aveva predisposto un progetto per realizzare nuovi appartamenti accessibili. Case studiate per facilitare la vita ai portatori di handicap che ora rischiano di restare lettera morta. Sul tavolo un investimento di 750mila euro di risorse Pnrr che il Comune voleva utilizzare con la collaborazione dell'Ater. Palazzo Spada aveva chiesto da tempo una collaborazione all'Ater per individuare delle casa da mettere a disposizione di questo progetto. Appartamenti che erano stati individuati a Villaggio Italia, in via Giovanni XXIII. Ma dall'Ater non è mai arrivata una risposta. Un silenzio che il sindaco Bandecchi no ha gradito, visto che entro il 30 giugno il progetto deve decollare altrimenti addio risorse del Pnrr. «Entro il 12 giugno attendiamo una risposta. Non tollereremo più ritardi», il senso dell'ultimatum che sindaco e vicesindaco hanno lanciato a indirizzo dell'Ater. Tuttavia, se l'Ater non dovesse dimostrarsi disponibile i disabili possono contare sul piano B che il Comune ha in mano, quello di utilizzare altri appartamenti da sistemare. Resta da capire in questo caso se le risorse del Pnrr potranno essere utilizzate o servirà una variazione, ma la volontà di portare a termine il progetto c'è. Così come c'è la volontà a sbloccare il nodo dell'assegnazione degli appartamenti popolari, zavorrata da un bando che sconta ritardi amministrativi annosi. In questo caso, la nuova amministrazione ha chiesto all'Ater di sapere quali e quanti sono gli appartamenti a disposizione per dare risposte ai ternati che attendono una casa popolare. Da quello che si è capito sono 25, un dato emerso dalla lettera che il sindaco ha letto durante la conferenza stampa dell'altro ieri.
Sergio Capotosti
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