Centro migranti Rocca di Papa, maxi rissa tra ospiti: 11 feriti. I residenti: «È un inferno»

Scontri fra egiziani e pakistani nella struttura Mondo Migliore a Rocca di Papa. Gli abitanti: «Non solo violenze ma anche spaccio»

Giovedì 8 Giugno 2023 di Tiziano Pompili
Centro migranti Rocca di Papa, maxi rissa tra ospiti: 11 feriti. I residenti: «È un inferno»

Paura a Rocca di Papa per una maxi rissa scoppiata all'interno della struttura di accoglienza "Mondo Migliore", situata in via dei Laghi.

A fronteggiarsi sono stati egiziani e pakistani per cause ancora da chiarire.

Il bilancio è di 11 feriti, tra cui uno grave: ha infatti riportato una frattura cranica composta ed è stato ricoverato in osservazione al Noc di Ariccia. Le violenze sono scoppiate verso le 23 e i due gruppi si sono fronteggiati armati di bastoni e sedie. A indagare sono i carabinieri della compagnia di Frascati, intervenuti con 5 pattuglie.

Macron e Mattarella, l'asse per allineare Francia e Italia in Ue: dai migranti al Pnrr, le sfide comuni

Gli altri partecipanti alla rissa sono stati già dimessi con prognosi tra i 3 ed i 5 giorni. La rissa ha riacceso il dibattito tra chi vive nelle vicinanze della struttura che attualmente accoglie circa 530 richiedenti asilo politico: ci sono uomini, donne e bambini di venti nazionalità diverse. Il sindaco Massimiliano Calcagni si è recato nella struttura "Mondo Migliore", anche per prendere contatti con i responsabili.

LE REAZIONI

«Ritengo urgente e prioritario organizzare un incontro con il prefetto per valutare azioni e sinergie per eliminare tali fenomeni: una giusta gestione dell'immigrazione debba creare integrazione, garantire sicurezza per tutti i cittadini e rispetto per le vite umane che cercano un futuro nel nostro paese. Altre forme di gestione che sfociano in questi episodi delinquenziali saranno contrastate in ogni forma per tutelare anche e soprattutto la sicurezza dei residenti». E serpeggia paura tra i residenti. «Abbiamo fatto spesso delle segnalazioni, sia per la sporcizia prodotta nelle aree esterne al centro sia per i "bruciatori" che utilizzavano per riscaldarsi, sia per l'ingresso da alcune siepi laterali di "ospiti" che non risiedevano nella struttura. Abbiamo più volte chiesto che siano installate videocamere, ma tutti i nostri appelli sono caduti nel vuoto. Quella struttura, che qualche anno fa era rimasta chiusa perché non a norma, non dovrebbe ospitare un numero così grande di persone». Evelina De Cicco, che risiede in un residence lì vicino, è stata direttamente coinvolta in due brutti episodi: «Una volta stavo passeggiando col cane e ho notato un ragazzo di colore piazzarsi vicino al cancelletto della mia abitazione e poi tirarsi giù i pantaloni. Ho urlato, è uscito mio marito che ha provato a rincorrere quell'uomo, ma non è riuscito a raggiungerlo. Poco tempo dopo mio marito fu quasi aggredito da un immigrato che stava scavalcando la recinzione di Mondo Migliore e stava entrando nel nostro residence. Mentre discutevano sono arrivati anche bottiglie e altri oggetti tirati da altri ospiti».

ABITANTI IN FUGA

«L'ingegner Bruno Puccinelli, sei mesi fa, ha dovuto addirittura vendere la sua villetta che è divisa solo da un muretto dalla struttura. «Ho vissuto lì per 18 anni. Da quando la struttura ha iniziato a ospitare gli immigrati, la situazione è divenuta invivibile: mia moglie doveva vivere barricata in casa. C'era un campetto di calcio vicino al nostro giardino e le urla di queste persone erano altissime e poi giocavano a qualsiasi ora. Coi vecchi responsabili c'era collaborazione, da quando la struttura è passata in mano ad altri non sono riuscito più a parlare con nessuno delle nostre problematiche. C'erano un continuo via vai di persone, gente che faceva pipì sul nostro cancello, scene di spaccio e prostituzione. In quella struttura, a fronte di persone che vogliono integrarsi, c'è tanta gente che non ha nessuna prospettiva né voglia di inserimento nel nostro territorio».
 

Ultimo aggiornamento: 15:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA